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Liste di attesa, il Piano del San Pio per il recupero di interventi e visite nel 2022

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Recuperare gradualmente esami, ricoveri e interventi chirurgici rimandati o persi durante la crisi dovuta al Coronavirus. E’ l’obiettivo del Sistema Sanitario Regionale che, al netto dei ricoveri che sono ancora presenti a causa del covid, sta provando a riportare le cose alla normalità.
Il passo più importante, ovviamente, è quello legato al recupero delle liste di attesa che negli scorsi anni sono cresciute in maniera notevole. Anche l’ospedale ‘San Pio’ è al lavoro nel tentativo di dare una risposta concreta ai cittadini, redigendo un Piano operativo per il recupero delle attese.
“Dall’inizio dell’emergenza covid 19 – si legge nei documenti dell’azienda ospedaliera del capoluogo – molti servizi sanitari sono stati ridimensionati, riorganizzati o completamenti sospesi. Al contempo, molti cittadini, per il timore di contrarre l’infezione e per le restrizioni della mobilità, hanno evitato o ritardato l’accesso alle cure. L’impatto sulla salute di tale situazione è stato, ed è tutt’ora, notevole. Molti sono stati i motivi alla base del differimento delle prestazioni sanitarie essenziali che hanno ritardato l’iter diagnostico e non ultime quelle delle patologie cardiovascolari e oncologiche”.
Durante la fase più acuta, ed anche successivamente, il San Pio ha garantito le prestazioni ritenuti indifferibili e nella costante ridefinizione dell’offerta ospedaliera ha seguito le indicazioni nazionali.
“Con il provvedimento – spiega l’atto -, in ottemperanza alle disposizioni vigenti, l’azienda intende implementare un Piano Operativo Aziendale per il recupero delle liste di attesa utilizzando risorse e gli strumenti messi a disposizione al fine di recuperare le prestazioni non erogate durante le fasi critiche del covid, abbattere i tempi di attesa incrementati in virtù dei periodici momenti di fermo delle attività”. In sostanza, per recuperare bisogna quasi raddoppiare l’attività entro fine anno. I fondi per affrontare la ripresa ci sono: la legge di Bilancio ha prorogato fino al 31 dicembre 2022 le misure adottate un anno fa e messo nel piatto altri finanziamenti che serviranno anche per il coinvolgimento del settore privato accreditato.
Al fine di recuperare le prestazioni perse, il San Pio ricorrerà in via prioritaria all’istituto delle prestazioni aggiuntive. L’azienda terrà comunque presente che, se ci saranno le condizioni, opererà il reclutamento del personale attraverso assunzioni a tempo determinato o attraverso forme di lavoro autonomo e di collaborazione.
Nella pratica – spiega il nosocomio – farà confluire le attività di recupero nell’ambito della programmazione già in essere e procederà alla riorganizzazione delle risorse interne prendendo in considerazione prioritariamente il personale non più impegnato nel contrasto all’epidemia. Ancora, si procederà con la promozione di processi di efficientemente della gestione delle liste e con l’ampliamento dell’offerta erogativa anche nei giorni prefestivi e festivi.
Per quanto concerne il recupero dei ricoveri si terrà conto della data di inserimento in lista più lontana nel tempo; della classe di proprietà e dei volumi indicati dalla Regione. Il timing dei recuperi sarà così ripartito: Chirurgia oncologica e interventi maggiori al 31 luglio 2022; interventi non classificati come maggiori, correlati a patologie di rilievo al 31 ottobre 2022 e interventi non classificati come maggiori, correlati a patologie di minore complessità al 31 dicembre 2022.
Per quanto concerne le prestazioni ambulatoriali, il San Pio opererà il recupero delle prestazioni non erogate tenendo conto della data di inserimento, della classe di priorità, e dei volumi della regione che annoverano 56 prestazioni non erogate.
In questo caso il timing prevede: prime visite afferenti a patologie oncologiche, visite di controllo saltate durante pandemia e controlli programmati al 31 luglio, prime visite al 31 ottobre e prestazioni residuali prenotate al 31 dicembre 2022.