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‘Il mio matrimonio in crisi. Nella chat con un amico ho scoperto complicità e mi sento apprezzata come donna’

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Gentile dottoressa,
le scrivo per chiederle aiuto. Sono una 49enne della provincia sannita, sposata da 20 anni e con due figli adolescenti. La mia vita coniugale è sempre andata avanti con tranquillità e senza troppi scossoni, tra alti e bassi, routine e difficoltà quotidiane, come credo in tante coppie della mia stessa generazione. Il problema è che da un po’ di tempo non mi sento più amata e apprezzata da mio marito, che è sempre focalizzato sul lavoro e sui suoi interessi. Grazie ai social ho trovato nella chat con un amico di vecchia data una sorta di evasione dalla realtà e momenti di grande complicità: ho scoperto – per il momento solo virtualmente – una persona interessante, che mi lusinga e mi fa sentire donna con complimenti, attenzioni, consigli e tanto ascolto. Per me è diventato uno sfogo emotivo all’insaputa di mio marito. I nostri discorsi sono diventati un appuntamento fisso e per me irrinunciabile. Ho paura di fare chiarezza in me stessa e scoprire di non essere più innamorata del mio compagno dopo una vita trascorsa insieme. Anche la nostra vita sessuale ne ha risentito, tanto da essere diventata abbastanza sporadica. Con questo amico, invece, spesso scherziamo anche su questi temi che mi intrigano e lasciano spazio a fantasie. Mi guidi in questa sorta di crisi di mezza età e mi aiuti a comprendere il da farsi. Grazie.

Gentile signora,
una relazione che sta attraversando un momento particolarmente difficile o che ci rende infelici al punto da domandarsi se stia finendo o se dovrebbe finire, si palesa quando ci accorgiamo che la persona cui eravamo legati non è più presente perché nel momento che cerchiamo un contatto quello che avvertiamo è soltanto la sua assenza. Tentiamo di chiacchierare e non otteniamo risposta o ne riceviamo una del tutto negativa.

Quando qualsiasi forma di comunicazione (verbale, sessuale, affettiva) subisce un’interruzione, nella relazione si registra come un blackout percepito appunto come distanza emotiva.

Così, prima o poi, arriva un giorno in cui ci si accorge che per quanto benessere economico possa esser stato ottenuto, comunque questo non è mai abbastanza e che per quanto perfetta possa esser stata la sessualità fino a quel punto lo standard non potrà esser mantenuto molto più a lungo. Pertanto sempre più spesso avviene che il maschio o la femmina accedono più o meno regolarmente a chat e sistemi di messaggistica on line, luoghi virtuali dove iniziare relazioni “parallele” extraconiugali.

Si va dalla situazione in cui l’accesso è occasionale e permane comunque l’attività sessuale con la compagna o col il compagno, alla situazione di dipendenza da questa forma di “passione” e in cui si crea una vera e propria dipendenza. E così per molti, tutto inizia quasi per gioco; talvolta resta un gioco.

A volte invece si instaurano delle relazioni personali più o meno profonde che possono essere vissute come esperienze extraconiugali, come forme di trasgressione dal rapporto di coppia. E così tornare nei luoghi in cui si coltiva questa forma di trasgressione virtuale, meno impegnativa di una relazione vera, ma altrettanto emozionante, diventa una necessità, una dipendenza: quella dell’appuntamento segreto con l’amante virtuale.

Quando c’è un ricorso abituale, compulsivo a volte ossessivo a tale forma di trasgressione occorre chiedersi da che cosa nasce: insicurezze nella relazione interpersonale? Ansie, paure legate alla sessualità? Voglia di emozioni piccanti senza “compromettersi” veramente? Bisogna anche chiedersi che cosa può produrre, in quanto c’è il rischio che attraverso il ricorso abituale alla trasgressione virtuale si instauri una visione distorta della sessualità, ma soprattutto, che nasca una vera e propria dipendenza.

Nel caso di un’esperienza sessuale extraconiugale virtuale, il momento dell’eccitazione diventa importante, abitudinario ed esclusivo; dà come risultato un innalzamento (temporaneo) del tono dell’umore, ma determina la necessità di aumentare quantitativamente la frequenza di tale comportamento per avere uno stesso grado di piacere. In questi casi è necessario restare calmi perché non vi è un’unica soluzione: ogni relazione è diversa da un’altra pertanto la prima cosa ed anche la più importante da fare è lavorare sempre sul rapporto di coppia. Inoltre le tensioni che vanno a consumare il rapporto e che allontanano i due coniugi saranno sempre temperate e non diverranno mai troppo tossiche o pericolose.

Con questo tipo di premesse è possibile iniziare ad effettuare dei tentativi per contrastare la crisi coniugale: riorganizzare la routine, passare del tempo insieme, parlare di più e cercare di riavvicinarsi. Se tutto questo non dovesse portare nessun giovamento, non sottovalutare la possibilità di contattare un terapista di coppia, che di certo sarà in grado di individuare le problematiche e quindi di poterle risolvere.

Cordialmente
Dott.ssa Teresa Ciarlo
Per un consulto o ulteriori info: terryciarlo@hotmail.com 
Cell. 3885723799

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