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Fondovalle, sindaci contro Scarinzi: ‘Occasione di modernizzazione. Infondato lo scempio ambientale’

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“Il Sindaco di Vitulano, con una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica ed al Presidente del Consiglio ed affidata agli organi di stampa, nei giorni addietro, ha paventato la presunta distruzione di una porzione importante del territorio comunale dall’alto valore ambientale, a causa dell’imminente completamento della Fondovalle Vitulanese.  E precisamente, le doglianze del Sindaco Scarinzi si appuntano sull’ “insensibilità” dimostrata dalla Provincia di Benevento, colpevole – a suo dire – di non aver voluto modificare, in sede progettuale, il tracciato dell’infrastruttura, onde preservare un’area naturalistica caratterizzata da torrenti, masserie in pietra, e soprattutto da vigneti del Bue Apis.

Da qui – scrivono in una missiva i sindaci Giovanni Mastrocinque (Foglianise), Vito Fusco (Castelpoto), Marino Corda (Apollosa), Tommaso  Nicola Grasso (Campoli del Monte Taburno) e Alessandro Gisoldi (Cautano) – l’isolata iniziativa giudiziaria del comune di Vitulano, dapprima dinanzi al T.A.R. che ha bocciato in maniera netta la richiesta di sospendere la realizzazione dell’opera, ed poi dinanzi al Consiglio di Stato, che si è pronunciato il 21 aprile confermando la decisione del Tar.  

Tuttavia, la posizione assunta dal Sindaco Scarinzi, non convince per nulla i Sindaci degli altri comuni della Valle Vitulanese (Foglianise, Castelpoto, Cautano, Campoli del Monte Taburno ed Apollosa), i cui territori sono anch’essi interessati dall’attraversamento dell’opera viaria.

Lo scetticismo sulle motivazioni addotte dal collega Scarinzi è alquanto forte poiché si intravede una certa dose di strumentalità nella sua attuale condotta per finalità ad oggi poco comprensibili, con l’aggravante di trattare la materia alla stregua di una questione esclusivamente afferente al suo municipio, senza considerare che tale infrastruttura attraversa altri 5 comuni, ed è fortemente interconnessa con la città capoluogo e la Valle Caudina. 

E veniamo ai motivi di divergenza rispetto alla posizione del Sindaco Scarinzi.

In primo luogo, la progettazione approvata dalla Provincia di Benevento, all’esito di una complessa e laboriosa attività di ascolto dei territori, è assolutamente identica a quella che lo stesso Scarinzi ha presentato ed  “elogiato” presso la sala conferenze del comune di Vitulano, in un incontro pubblico tenutosi nel mese di dicembre 2017, alla presenza dell’allora Sottosegretario alle Infrastrutture, dell’allora unico consigliere regionale della Provincia, e dei vertici dell’Amministrazione Provinciale (il compianto Presidente Ricci e l’ingegnere capo dell’Ente), nonché della locale popolazione. 

Analoghe presentazioni del progetto sono avvenute a Castelpoto ed a Campoli del Monte Taburno, come ben dovrebbe sapere il Sindaco Scarinzi, alla presenza di molte Autorità e delle comunità interessate, senza che mai alcuno si sia opposto all’opera per come era stata inserita nel contesto della Valle Vitulanese. 

Cosa sia oggi cambiato rispetto a quella presentazione in pompa magna non è dato sapere, forse il Collega Scarinzi dovrebbe dare conto di questo repentino mutamento di rotta, così rendendo esplicito perché le criticità ora denunciate non esistevano all’epoca!!

Sulla stampa locale, recentemente, è intervenuto l’On.le Maglione denunciando che il progetto approvato è risalente ad oltre vent’anni fa per cui arrecherebbe danni al paesaggio ed all’agricoltura; sennonché, anche il deputato Maglione, al pari del Sindaco Scarinzi, introduce tale argomentazione catastrofica solo oggi, perché dal suo scranno di parlamentare non si è interessato al progetto molto prima cooperando con le Amministrazioni Locali per la salvaguardia della realizzazione dell’opera? 

In secondo luogo, la scelta del comune di Vitulano di rivolgersi alla Magistratura Amministrativa prima, e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri poi, denota l’isolamento di quell’Amministrazione, poiché gli altri Sindaci della Valle Vitulanese hanno preferito responsabilmente la strada del confronto con la Regione Campania e l’Ente Provincia nell’unica sede a ciò deputata, ossia la Conferenza di servizi nella quale ciascuna Amministrazione Locale ha fatto valere istituzionalmente il proprio punto di vista. Sicché una scelta meditata, faticosa ed unitaria, è stata, invece, messa in discussione dal comune di Vitulano in maniera incoerente, in tal modo rompendo la lealtà e lo spirito di collaborazione tra i diversi Enti Locali, i cui sforzi sono tutti protesi a far uscire dall’isolamento una vasta area di territorio provinciale.

In terzo luogo, è fondamentale evidenziare che la popolazione della Valle Vitulanese, anche in virtù dell’opera di ascolto e di informazione cui hanno lavorato faticosamente, negli anni, i Primi Cittadini, ha accolto con grande soddisfazione l’imminente completamento dell’infrastruttura Fondovalle Vitulanese in direzione della Valle Caudina SS7, ben comprendendo che quest’opera garantirà il superamento di uno storico gap infrastrutturale ed il rapido collegamento con lo snodo autostradale della A1, e, quindi, a sistema, con il corridoio viario  Benevento- Caserta Napoli– A1- Caianello-Grazzanise e variante di Caserta.

I cittadini, difatti, sono ben consapevoli dei benefici per le nostre comunità derivanti dall’infrastruttura in questione, il cui progetto risulta finanziato per un importo di  46 milioni di euro, dalla quale deriverà una maggiore centralità della Valle Vitulanese nell’ambito della Regione Campania e del Paese e, quindi, dell’Europa. 

Tutti – proseguono i cinque sindaci – hanno a cuore la salvaguardia dell’ambiente e la tutela delle tradizioni agricole del  territorio, ma la vera sfida è di coniugare questi valori con una mobilità al passo con i tempi che consenta una facilità di circolazione e la riduzione dei tempi di collegamento con gli snodi viari nazionali, quale essenziale presupposto per la crescita economica delle attività produttive.

Questo difficile equilibrio è stato certamente raggiunto nel corso dell’iter di approvazione del progetto, trovando un giusto e proporzionato bilanciamento che non ha inteso sacrificare alcuna comunità o interesse economico-sociale, men che mai un settore, come quello vitivinicolo, fortemente caratterizzante l’economia agricola della Valle. Fortunatamente, il territorio vitato sottratto per la realizzazione di questo importante corridoio interregionale è abbastanza limitato, e per giunta sussiste la possibilità tecnica di reimpiantare nuovamente i vigneti. Quindi il paventato scempio ambientale è del tutto infondato ed appare strumentale solo ad una narrazione che fa leva sull’emotività al solo scopo di far saltare l’opera. 

In sede di consultazione la Provincia di Benevento aveva dato la possibilità di apportare modifiche lievi in fase esecutiva. Stessa disponibilità era stata fornita anche dagli altri comuni interessati. In tale sede fu chiaramente spiegato, invece, che una modifica sostanziale del progetto avrebbe comportato nuove consultazioni, l’acquisizione di nuovi e complessi pareri, una nuova valutazione di impatto ambientale. Iter lungo e incompatibile con la tempistica del finanziamento. Anche gli altri sindaci avrebbero voluto migliorare un tracciato secondo le esigenze e le convinzioni delle proprie amministrazioni, ma per senso di responsabilità hanno anteposto l’interesse generale a quello dei propri municipi, pur ritenendo l’opera perfettibile.

Il Sannio ha pagato cronicamente e a duro prezzo la mancanza di infrastrutture adeguate. I risultati storici raggiunti, per un’opera attesa da troppo tempo, ora, sono messi in pericolo da posizioni chiaramente pretestuose al solo scopo di alimentare paure nell’opinione pubblica per un inesistente scempio ambientale. Non si può mettere tutto in discussione per qualche terreno che ritiene – per la verità solo il sindaco Scarinzi e la sua amministrazione- non sufficientemente tutelato; che poi possa fermarsi un’opera di tale valenza strategica nulla importa dinanzi al trofeo della difesa ad oltranza di interessi particolari. Cionondimeno, occorre sempre tenere aperta la via del dialogo e del confronto, purché ovviamente non sia pregiudicata la realizzazione di questa importante arteria, bene sì lo spirito di coesione, ma non a prezzo della perdita di un’occasione di modernizzazione del territorio”, concludono i sindaci. 

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