CULTURA
A Benevento focus su Giuseppe Mazzini e il Sannio, tra passato e tempi moderni
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Celebrare il 150° anniversario della scomparsa di Giuseppe Mazzini, ricordandone pensiero e legame con il Sannio, in un parallelo tra vicende storiche e tempi moderni.
Si è tenuto stamattina, presso l’Auditorium Sant’Agostino, un convegno incentrato sulla figura del noto patriota, politico e filosofo ligure, organizzato dalla delegazione locale dell‘istituto storico del Risorgimento, con il patrocinio dell’Università degli Studi del Sannio.
Un momento di approfondimento, rilettura e richiamo degli ideali mazziniani di libertà e giustizia sociale, ma anche di condivisione e confronto generazionale, vista la nutrita presenza in sala di studenti beneventani, nel chiaro intento di consegnare loro gli strumenti necessari a comprendere e imparare dagli eventi del passato, tornati prepotentemente alla ribalta per via del delicato contesto bellico internazionale.
‘Abbiamo focalizzato l’attenzione sul rapporto tra Mazzini e il meridione, con un ovvio occhio di riguardo per il legame instaurato tra il patriota e la città di Benevento – spiega a margine dell’evento Luigi Razzano, direttore della delegazione sannita dell’istituto storico risorgimentale –. I moti cittadini della Liberazione, a partire da Salvatore Rampone, erano di matrice marcatamente mazziniana e dunque il nostro Sannio si colloca a pieno titolo nel Risorgimento italiano. Occorre tener presente – aggiunge – che spesso si tende a fossilizzarsi sulle piccole storie locali, finendo per perdere di vista il quadro complessivo. Decisamente più opportuno ricordare che ci sono state grandi storie da conoscere e da cui imparare, e nelle grandi storie nazionali trova posto anche Benevento’.
L’importanza di orientare i giovani verso la comprensione e l’interpretazione dell’attuale scenario bellico, è uno dei concetti chiave espressi da Razzano.
‘Questo convegno è stato ideato e organizzato principalmente per le nuove leve – sottolinea il direttore –. In molti, in maniera eccessivamente superficiale, credevano che gli eventi bellici del passato non sarebbero mai tornati ai giorni nostri, e invece le notizie giunte dal fronte ucraino smentiscono categoricamente tale visione. Riteniamo necessario mettere i ragazzi in condizione di conoscere la storia per capire meglio il presente, d’altronde gli sviluppi di un conflitto di cui si fatica ad intravedere il termine sono particolarmente preoccupanti e minacciano il futuro delle nuove generazioni’.