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Ordinanza scuole, la Regione presenta documentazione al Tar con le ragioni della dad

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La Regione Campania ha inviato al Tar Campania tutta la documentazione in relazione all’ordinanza n.1 del 7 gennaio 2022 che ha prevista la sospensione temporanea della didattica in presenza per asili, scuole elementari e medie.

Questi i punti in sintesi:

Nessuna violazione del decreto legge n.111/2022,   risultando  provata una condizione di eccezionale e straordinaria necessità  attestata, tra l’altro, da: Rt di ospedalizzazione pari a  1,78, che indica il raddoppio dei ricoveri  Covid in arco settimanale; esaurimento posti letto pediatrici Covid, nella regione con popolazione più giovane d’Italia; blocco già decretato delle attività sanitarie di elezione; previsione di certo esaurimento di posti letto di degenza Covid nel breve periodo in mancanza di misure immediate.

Le misure nazionali non sono fondate sul parere tecnico-scientifico del CTS,che non è stato convocato, contrariamente a quanto  richiesto da tutte le Regioni per assumere decisioni consapevoli. Al contrario, l’Ordinanza regionale è fondata su un’istruttoria tecnica che  tiene conto: dei  dati più aggiornati della Cabina di regia nazionale; delle  valutazioni dell’Unità di crisi regionale; della richiesta di presidi e Sindaci che segnalano criticità non risolvibili a breve.

Le misure previste dal decreto governativo sono inattuabili e del tutto virtuali, almeno nel territorio regionale della Campania,  tenuto conto che vi è impossibilità di assicurare il contact tracing  e insostenibilità dei carichi da parte delle ASL, attestata dai dirigenti scolastici e da tutti i Direttori generali delle AASSLL campane.

In caso di sospensione dell’ordinanza vi sarebbe un danno irreparabile per la popolazione giovanile data la previsione del  picco dei contagi  per fine gennaio,  in presenza di una bassissima  percentuale di vaccinazione sotto i 12 anni.

Le misure previste dall’ordinanza regionale sono equilibrate e proporzionate: tutte le scuole sono  aperte; si prevedono solo tre settimane di didattica a distanza per medie inferiori ed elementari.

Tre settimane di respiro per i Presidi, i Sindaci e le AASSLL che ne hanno fatto richiesta – conclude il dossier regionale – per ampliare la fascia dei vaccinati e scavallare il picco dei contagi.

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