SANNIO
Cerreto Sannita, Barbieri: “Nessuno si sentirà escluso. Noi unica alternativa”

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L’ex onorevole che oggi guida la
compagine che sfiderà l’uscente Parente attacca: “ha isolato la
comunità, taciuto su Ospedale. Non ha visione politica”.
Orgoglio,
identità, visione, futuro. C’è tutto questo nelle parole
pronunciate in mattinata a Piazza San Martino dall’avvocato Antonio
Barbieri, candidato sindaco della lista Cerreto Riparte alle prossime
elezioni comunali del 3 e 4 ottobre prossimo. Un incontro fortemente
voluto e che ha riempito il centro cittadino. Ad aprire il comizio
gli interventi di Patrizia Frangiosa e Chiara Gismondi che hanno
sottolineato la voglia di impegnarsi per ridare slancio alla vita
amministrativa della comunità titernina.
Un tema ricorrente
quello della centralità di Cerreto Sannita, negli ultimi anni andata
via via affievolendosi, così come ricordato anche dallo stesso ex
onorevole Barbieri: “In questi giorni ho incontrato i vari sindaci
del nostro territorio che hanno accolto con entusiasmo le proposte
presentate e ai quali ho chiesto di lavorare e programmare insieme le
future azioni da svolgere, soprattutto per intercettare i
finanziamenti che saranno destinati alle aree interne dal Recovery
Fund, per il bene dei nostri territori. Gli ho ribadito – ha
aggiunto tra gli applausi – anche la volontà della compagine che
sono chiamato a guidare: concorrere allo sviluppo del comprensorio e
allo stesso tempo, adoperarci per ridare a Cerreto la sua centralità:
il tempo dell’isolamento è finito”.
È un fiume in piena
Barbieri, che poi spiega anche i motivi che hanno portato alla
nascita di questa “alleanza di forze” ed accusa la fascia
tricolore uscente di aver continuato a percorrere la strada in modo
solitario definendolo “un atto di arroganza e chiusura” condito
da una “mancanza di visione politica” e “incapacità di
interpretare i bisogni reali dei cerretesi”. Insomma, l’unione
delle forze che ha portato alla nascita della compagine “Cerreto
Riparte” è il frutto di “un atto di responsabilità”. Barbieri
tornando poi a rivolgersi a Parente, ha voluto rivolgergli domande
precise e chiesto chiarimenti su fatti, cose e progetti.
“Sappiamo cosa vogliamo realizzare e
siamo in campo perché abbiamo sentito la necessità di dare a
Cerreto una guida autorevole. Lo richiedono i tempi – ha proseguito
Barbieri – e soprattutto la necessità e il bisogno di competenza
nella gestione della Pubblica Amministrazione. Noi, in questi
termini, siamo l’unica alternativa possibile”.
Per Barbieri, le scuse sono finite: “la pandemia ha colpito tutti ed è ancora in atto. Mi chiedo però, perché solo Cerreto non riesce a far ripartire la sua economia? È colpa del dissesto? Una banale scusa. È vero, la scelta di dichiarare dissesto ha comportato ritardi ed una difficoltà nell’erogazione dei servizi ma non ha nulla a che vedere con l’economia reale e l’avvio di progetti di sviluppo. Mi spiace, ma queste giustificazioni non sono condivisibili”.
Il richiamo alle origini fatto da Barbieri ha poi scaldato ulteriormente la piazza: “La Cerreto di oggi, quella post terremoto è figlia di uno sforzo partecipativo compiuto dai nostri padri. Oggi come allora c’è bisogno dello stesso sforzo collettivo per far ripartire la nostra Città. Noi ci impegneremo con tutte le nostre forze per fare in modo che avvenga un uovo barocco, per tramandare questo enorme patrimonio culturale e il nostro genius loci”.
Immancabile un richiamo al programma
elettorale: rilancio della ceramica, la creazione di un marchio che
tuteli la tipicità dei prodotti, iniziative mirate alla crescita
economica. Ed inoltre, il miglioramento dell’arredo urbano, nuovi
stimoli per la cultura e l’accoglienza turistica, potenziamento del
wi-fi e la ripresa della battaglia per l’ex Ospedale”. Proprio su
quest’ultimo punto Barbieri sferra un nuovo attacco a Parente: “C’è
stata una grave omissione da parte del sindaco uscente sulla vicenda
Ospedale. L’ho scoperto nei giorni scorsi, dopo un incontro avuto
all’ASL. C’è in progetto l’abbattimento degli ultimi due piani
della struttura e questo metterebbe la parola fine ad una battaglia
che riguarda tutti, il diritto alla salute e alla dignità di questa
terra. Mi chiedo perché, perché tacere? Perché non lavorare tutti
insieme per dare vita ad una nuova mobilitazione? Ho chiarito all’ASL
che troveremo altre soluzioni ma non l’abbattimento. Così come con
voi prendo un impegno solenne: l’Hospice e gli attuali servizi non
ci bastano. Interloquiremo con la Regione Campania e ci batteremo per
cambiare il Piano Sanitario. C’è bisogno di un Pronto Soccorso e
di tutte le specializzazioni che esso richiede. C’è la possibilità
di farlo, è possibile derogare la norma per le aree disagiate, noi
lo siamo, e ci batteremo per questo. Uniti vinceremo la battaglia”.
In conclusione, Barbieri ha voluto ribadire che si spenderà
“anima e corpo” per il rilancio di Cerreto mettendo in campo
tutta l’esperienza acquisita e la capacità che ha contraddistinto
la sua vita politica: “Mi vedrete in giro ad ascoltare i cittadini,
a verificare i bisogni, a dare un aiuto concreto a chi ha necessità,
a lavorare per tutti i cerretesi che vivono nelle contrade e che in
questi cinque anni si sono sentiti abbandonati e soli. Saremo tutti
Cerreto, nessuno escluso”.