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CRONACA

Crolla ponte storico ad Apice: ‘Totale disinteresse nonostante le segnalazioni’

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“Questa mattina ci siamo svegliati con un pezzo in meno della nostra storia. Una parte del ponte storico sul fiume Calore a ridosso del centro storico è crollata”. A denunciarlo è l’amministrazione comunale di Apice: il ponte è nei pressi del cimitero, lungo la strada che collega la parte nuova del paese con quella vecchia.

“Sono state numerose le segnalazioni agli enti preposti, soprattutto alla Provincia che ne è responsabile, l’ultima in ordine cronologico a marzo 2021. A tutte le richieste – prosegue l’amministrazione – non si è mai avuto risposta da nessuno. Fa rabbia il totale disinteresse degli enti preposti per opere che hanno un valore elevato sotto tanti punti di vista e per un’intera comunità. La tutela del patrimonio storico – conclude la nota – non può essere considerata dalle istituzioni come un problema e un fastidio”.

LE REAZIONI –
Il gruppo del Partito Democratico esprime solidarietà al Sindaco di Apice per il crollo del ponte sul Fiume Calore: “Un evento purtroppo prevedibile, successo perchè il Presidente della Provincia Di Maria pone maggiore attenzione alla campagna elettorale del Comune Capoluogo rispetto ai tanti problemi della comunità Sannita.

Da marzo il Sindaco Pepe chiedeva un intervento su quell’antica struttura che da sempre caratterizza la valle del Calore, ma, come sempre accade a coloro che non sono di fede mastelliana, è stato naturalmente e completamente ignorato. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma episodi come questi non sono rari, come accaduto con la messa in sicurezza del ponte sul fiume Fortore fra Castelvetere di Val Fortore e San Bartolomeo in Galdo, il cui finanziamento è stato perso, come i due milioni di euro per la messa in sicurezza dell’Istituto Palmieri, per finire all’ampliamento per oltre 4 milioni di euro dell’Istituto Galilei, la cui interrogazione da parte del gruppo del Partito Democratico ancora non viene portata in consiglio provinciale per essere discussa, motivo per cui diserteremo il prossimo appuntamento consiliare e ci recheremo di persone presso gli uffici di Via Calandra per acquisire la relativa documentazione. 

Se il finanziamento per l’ampliamento dell’Istituto Galilei è stato veramente perso per incuria degli uffici provinciali oppure per il mancato rilascio del permesso a costruire da parte del Comune di Benevento, chiederemo pubblicamente le dimissioni del Presidente Di Maria, dell’ing. Angelo Giordano e, se coinvolta la struttura tecnica del Comune Capoluogo, anche del Sindaco di Benevento. 

Quello a cui assistiamo e semplicemente un disastro sul tema della sicurezza, sia per la viabilità che sulle strutture scolastiche. Inoltre ancora una volta il Presidente Di Maria scappa di fronte ad una mozione del Partito Democratico, come quella formulata sull’ASEA, in cui si chiede di sapere chi porterà a collaudo la diga di Campolattaro se questa non rientrerà più nelle competenze della propria azienda speciale. Anche questo è un tema rilevantissimo per la sicurezza delle popolazioni che vivono lungo la valle del Tammaro e per i cittadini della città di Benevento. Ma come accade per il sindaco di Apice, primo cittadino dinamico e di grandi capacità, chi non appartiene al cerchio magico mastelliano viene completamente ignorato al punto che dell’investimento più grande che la Provincia di Benevento dovrà gestire nei prossimi anni, il 1° lotto dell’asse Foiano di Val Fortore/SS 90 bis per oltre 37 milioni di euro, non se ne sa praticamente più nulla, con i Comuni di Foiano di Val Fortore e Montefalcone di Val Fortore, che dopo aver consegnato il relativo progetto predisposto dalla Comunità Montana del Fortore, da mesi sono all’oscuro di qualsiasi aggiornamento, dimostrando da parte del Presidente Di Maria, un garbo istituzionale prossimo allo zero, rispetto a quello evidenziato per quei sindaci che invece sposano pubblicamente la causa mastelliana portandosi addirittura all’interno della bagarre elettorale del comune capoluogo. 

Una Provincia le cui scelte sono sempre a dir poco discutibili. l’ultimo esempio sono le commissioni tecniche di gara di ben 4 accordi quadro appaltati dalla Provincia di Benevento a seguito della contrazione di mutui per un importo complessivo pari a 10 milioni di euro. Non vi è un solo dipendente della provincia all’interno di queste commissioni, i cui membri sono tutti esterni. Un’esautorazione senza precedenti che legittima a porci una serie di interrogativi.

Crediamo che sia inopportuno che il Presidente della Provincia Di Maria venga coinvolto nella campagna elettorale della città di Benevento sostenendo pubblicamente una delle liste a sostegno del Sindaco Mastella, specie se la gestione degli appalti di questo ente si dimostra non scevra da polemiche ed interrogativi”.      

L’intervista video al sindaco Angelo Pepe

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