Associazioni
Amnesty: a vent’anni dal G8, i fatti raccontati da una delle vittime dell’assalto alla Scuola Diaz
Ascolta la lettura dell'articolo
Il 19 luglio – in occasione della Giornata di commemorazione per i fatti del G8, Amnesty International Benevento ha promosso un convegno online trasmesso in streaming su Zoom e sulla pagina Facebook dell’Associazione.
Ospiti dell’incontro, Laura Renzi, Coordinatrice Campagne Amnesty International e Christian Mirra, Illustratore e Fumettista, testimone dell’assalto alla Scuola Diaz.
Dopo gli onori di casa fatti dal Responsabile della Circoscrizione Campania, Mario Gallo, l’incontro è stato moderato dal Responsabile del Gruppo Locale di Amnesty Benevento, avv. Luigi Marino. Laura Renzi ha fatto il punto sulle posizioni di Amnesty International relative all’uso sproporzionato della forza da parte di appartenenti alle forze di polizia durante manifestazioni o assemblee pubbliche, con particolare riferimento alla campagna che chiede l’introduzione di codici identificativi per gli agenti e i funzionari di polizia impegnati in operazioni di ordine pubblico: vent’anni dopo il G8 di Genova del 2001, molti dei responsabili delle gravi violazioni dei diritti umani commesse in quell’occasione sono sfuggiti alla giustizia, restando di fatto impuniti. In parte, il motivo è legato all’impossibilità di identificare gli esecutori degli abusi.
Per riaffermare il ruolo centrale delle forze dell’ordine nella protezione dei diritti umani è essenziale che le lacune esistenti vengano al più presto colmate: esporre un codice identificativo alfanumerico sulle divise e sui caschi rappresenterebbe un messaggio importante di trasparenza che mostrerebbe la volontà delle forze di polizia di rispondere delle proprie azioni e allo stesso tempo accrescerebbe la fiducia dei cittadini. Al termine dell’intervento di Laura Renzi ha preso la parola Christian Mirra, un vero e proprio “sopravvissuto” della Diaz, illustratore e fumettista, testimone oculare e di dolore di quanto accaduto al G8.
Il racconto, toccante, è stato intervallato dalla visione di alcune tavole del fumetto a cui Mirra ha affidato la memoria di quell’evento: la sua matita ha evocato scene ricche di angoscia, di paura e di violenza. Christian ha ricordato che molti dei manifestanti erano pacifici, alcuni – come lui stesso – di passaggio. Ma neppure l’estraneità dalle frange più violente è stata sufficiente a salvarlo dagli abusi avvenuti a Genova. Come tanti, infatti, è stato travolto.
Christian ha posto anche l’accento sull’assenza di una reale tutela contro la tortura perpetrata dagli agenti e ha denunciato come purtroppo, la giustizia abbia seguito doppi binari, con “convogli” a diverse velocità: spediti, per i manifestanti, lenti per i violenti appartenenti alle forze dell’ordine. Particolarmente toccante il suo riferimento al fatto che tutti noi vediamo nelle Forze dell’Ordine un riferimento di protezione, e che in quei momenti, a Genova, assistere a soprusi di quella portata da parte di individui appartenenti alle Forze dell’Ordine ha suscitato nei presenti un senso di impotenza difficile da rappresentare: a chi chiedere aiuto se la violenza arriva da chi è deputato a proteggerti?
Christian Mirra ha ribadito che sul G8 ci sono ancora fin troppe imprecisioni, fin troppe reticenze, fin troppe menzogne. Bisogna, quindi, continuare a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica in relazione ad un evento gravissimo e che dovrebbe essere percepito come insopportabile. Come Gruppo di Amnesty International Benevento condividiamo questo auspicio di trasparenza: verso i cittadini e a garanzia di tutti gli agenti delle forze dell’ordine che svolgono correttamente il loro servizio.