Comune di Benevento
Comune, domani confronto con i commercianti. Si lavora a Imu, Tari e spazi pubblici
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Dopo l’approvazione del decreto riaperture che fissa l’orario del coprifuoco alle ore 22 fino al prossimo 31 luglio, cresce il malumore tra i ristoratori. La possibilità di allungare l’orario alle 23 era una delle misure più attese e richiesta a più riprese anche dalle associazioni di categoria. Un cambio dell’orario potrebbe giungere a maggio, vedendo la curva dei contagi, ma per ora bisognerà rincasare alle dieci di sera.
Domani ci sarà un nuovo confronto tra il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, e gli imprenditori del settore della ristorazione per fare il punto della situazione e confrontarsi sul da farsi. E’ ovvio che il primo cittadino non ha potere decisionale sul coprifuoco, ma ci sono alcune iniziative, soprattutto, di carattere fiscale che Palazzo Mosti potrebbe adottare.
Diversi i punti di intervento, ma che dovranno comunque essere approvati in Consiglio ed anche dai revisori dei conti per dare l’ok al bilancio. La prima scadenza riguarda l’Imu, la cui quota più sostanziosa ricade nelle casse di via Annunziata. Al momento si lavora nel tentativo di posporre il pagamento della parte comunale per le attività che sono state chiuse in zona rossa e che non hanno avuto fatturato.
Successivamente si passerà alla Tari. Come lo scorso anno si cercherà di ridurre la tassazione alle attività nel tentativo di alleggerire il peso fiscale. Una manovra che dovrebbe consentire a commercianti e ristoratori di avere maggiore liquidità per riprogrammare la partenza estiva.
Un ulteriore contributo arriverà con la concessione gratuita – come già accaduto lo scorso anno – degli spazi comunali per il posizionamento dei tavoli e delle sedute. Un aspetto questo fondamentale per chi non ha la possibilità di ospitare clienti all’esterno e, quindi, ripartire in estate nel tentativo di recuperare quanto perso in zona rossa.
Domani, dopo l’incontro con le categorie, si decideranno le priorità e gli interventi da mettere in campo per cercare di trascinare fuori le attività dalla profonda crisi nella quale la pandemia ha fatto sprofondare l’economia. Il tutto, sperando sempre, in una continua diminuzione del contagio.