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Fortore

Fortore, il cartello sui bimbi che giocano in strada e quella riflessione su minori e spazi da tutelare

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Qualche giorno fa, nel mare di confusione che ci propone quotidianamente Facebook con post, immagini, stati, news e sponsorizzate, la mia attenzione è stata catturata da una foto pubblicata da Giuseppe Antonio Ruggiero, consigliere provinciale in quota Pd e sindaco di Foiano di Val Fortore, piccolissimo comune sannita di appena 1380 anime.

Nello scatto un cartello in bella mostra, posizionato lungo una strada del suo borgo fortorino, con la scritta: “Attenzione – Rallentare. In questo paese i bambini giocano ancora per la strada”. Un’iniziativa lodevole, anche se non nuova (dal Trentino alla Sicilia sono diversi i comuni che l’hanno adottata da tempo), realizzata sia per richiamare gli automobilisti alla prudenza ma anche e soprattutto per lanciare un messaggio positivo improntato alla genuinità e alla semplicità.

Più che un cartello è un piccolo quadretto bello da vedere, con immagini di palloni, biciclette, bimbi con i pattini, un bel sole e tanto verde, che mette allegria e voglia di fermarsi per una sosta godendo della tranquillità e della bellezza del borgo sannita.

L’invito a rallentare rivolto agli utenti della strada, in questo caso, suona più come un messaggio sullo stile di vita di un paesino – vittima dello spopolamento e della desertificazione come tutto il Fortore e la provincia sannita – che prova ad essere comunque a misura di bambino e che ha il dovere di prestare attenzione alle esigenze dei più piccoli e ai loro diritti.

Ed è così che, stimolato dall’immagine proposta sui social e da un modo di vivere, quello delle aree interne, che va tutelato e preservato, la mia mente in un attimo ha ritrovato istanti felici di molti anni fa, quando correre e giocare in strada era quotidianità. E il maltempo o la febbre gli unici nemici dell’attività ludica all’aria aperta. Fa sorridere ripensare ai genitori che, puntualmente, ci richiamavano più volte in casa e, non ricevendo attenzione, rassegnati, ci trascinavano dentro minacciando punizioni.

Anche quel post di Ruggiero è un richiamo, è una esortazione a un qualcosa che dovrebbe essere prioritario in una società attenta al proprio futuro: la formazione degli uomini e le donne di domani. Nessuna critica alla tecnologia, grandissima risorsa del nostro tempo, ma è anche vero che oggi i bambini sono stati coinvolti in realtà troppo spesso virtuali e prive di fantasia e rapporti umani.

È sempre più frequente infatti vedere ragazzini e adolescenti persi nei propri tablet o smartphone, davanti alla tv e alla playstation, che spesso diventano il surrogato dei genitori e hanno sostituito definitivamente le chiacchiere e i giochi con i coetanei. Onore dunque al cartello, che in una epoca frenetica e veloce, ci invita anche metaforicamente a ‘rallentare’, a godere dei piccoli attimi, anche semplici, di una vita che sembra non esserci più. Neanche nelle aree interne.

Benevento prenda spunto dalla riflessione fortorina difendendo e tutelando i pochi spazi verdi ancora a disposizione, come la villa comunale e l’ex colonia elioterapica di Rione Ferrovia, dove i bambini possono non solo socializzare e giocare insieme, ma possono anche sviluppare la fantasia e vivere importanti esperienze formative.

Sarebbe bello se alle prossime Comunali, nei programmi elettorali e soprattutto nei futuri anni di amministrazione, l’infanzia e minori avessero una priorità nell’agenda di governo, magari con un assessorato specifico per incrementare e migliorare l’offerta complessiva dei servizi cittadini a loro dedicati, così come chiesto in passato da associazioni internazionali. Un’occasione, questa, per rispolverare anche l’articolo 31 della Convenzione Onu sull’infanzia che tutela il diritto al gioco. Sarebbe un ‘segnale’ importante, molto più di quello installato nel Fortore, per ‘investire’ sulla classe dirigente del futuro. (G.F.)

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