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Fortore

Ambito B5, documento di sei comuni fortorini contro piano sociale presentato da Morcone

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Sei amministrazioni della Valle del Fortore – Baselice, Reino, Molinara, Castelvetere di Val Fortore, Foiano di Val Fortore e Montefalcone in Val Fortore – hanno ufficialmente depositato un documento che contesta duramente il documento  della prima annualità del 4° piano sociale regionale presentato dal Comune di Morcone, capogruppo dell’Ambito sociale B5.

L’Ambito, oltre al piano sociale, doveva approvare entro il 5 dicembre anche il nuovo Accordo di Programma che tiene associati i 22 Comuni del territorio Tammaro/Fortore.

I sei Comuni ribadiscono che non approveranno alcun documento se non sarà totalmente rivisto in funzione degli emendamenti presentati e che sono determinati ad andare avanti fino a quando le loro istanze non saranno recepite. 

Documento – “Vista la convocazione del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito territoriale B05 la cui riunione è prevista per martedì 1° dicembre 2020 ore 16.00 i sottoscritti firmatari rappresentano quanto segue: L’approvazione della prima annualità del quarto piano sociale regionale 2019/2021 e il piano locale della povertà 2019, devono essere preceduti obbligatoriamente dalla rendicontazione delle somme impegnate e spese per il triennio precedente.  Infatti è evidente che la strutturazione del nuovo piano proposto risente inequivocabilmente della presenza di somme non impegnate, e quindi spese, provenienti dal triennio precedente, come ad esempio il servizio sociale professionale/segretariato sociale (ancora in fase concorsuale), il SADE, il SAD Anziani e Disabili e le ADi Anziani e Disabil, le cui somme precedentemente individuate  andrebbero trattate quali residui all’interno del nuovo piano. La conseguenza di tutto ciò ha generato servizi ancora non erogati, le cui motivazioni restano a noi sconosciute, ed impegnando irrisorie somme  sulle stesse voci all’interno del nuovo piano sociale. In parole povere andremmo a garantire questi servizi semplicemente perché non li abbiamo erogati nell’anno precedente, visto che le somme destinate nel nuovo piano risultano invece a dir poco irrisorie. E’ inoltre evidente che una nuova programmazione debba tenere in considerazione le criticità emerse su quelle precedenti, cosa non possibile in questa situazione in quanto non conosciamo l’attuazione dell’ultima annualità del precedente piano.

Evidenziamo anche alcune situazioni di cui avremmo necessità di chiarimenti quale la presenza e il numero delle “comunità alloggi per disabili” e dei “centri polifunzionali” sul territorio dell’Ambito,  l’indirizzo con cui è stato rideterminato l’ufficio di piano, e la relativa copertura all’interno della spesa del personale nel bilancio del Comune capofila. 

Chiediamo inoltre chiarimenti sulla gestione e sul costo delle rette minori all’interno delle strutture, la diminuzione dei fondi per il tutoraggio minori, e la rendicontazione di quanto eventualmente già speso sugli assegni di cura disabili gravissimi e gravi sull’FNA 2014 e 2015.   

In merito al Piano Povertà si chiede le motivazioni dei ritardi sull’attuazione dei PUC e sui motivi di per cui non si è concretizzata la spesa sulle seguenti voci sul precedente Piano Povertà: Assistenza domiciliare anziani con limitata autonomia; Assistenza domiciliare di sostegno alla famiglia; Sostegno alla genitorialità. Queste, tutte voci riproposte all’interno del nuovo piano. 

In merito agli aspetti regolamentari si evidenziano le seguenti osservazioni: per quanto riguardo il regolamento per il funzionamento del coordinamento istituzionale, all’art 4 (Funzioni del coordinamento istituzionale) al comma 2 punto 3, si chiede la modifica del testo con le seguenti parole “Individua le competenze e le professionalità necessarie sentito il parere dell’Ufficio di Piano”. Totalmente inadatto è il regolamento relativo ai criteri di scelta per l’affidamento dei servizi sociali

Si chiedono inoltre chiarimenti sui diversi importi individuati quali soglie ISSE per la compartecipazione ai servizi sociali e sociosanitari d’ambito.

Inoltre va modificato il regolamento contabile per la gestione del FUA all’ art. 3 comma 7 legando il versamento delle quota di compartecipazione dei Comuni all’approvazione del relativo Piano di Zona.

Inoltre ribadiamo che la composizione dell’ufficio di Piano debba essere triennale e non legata all’approvazione delle varie annualità, come debbano essere delegati alle assunzioni i Comuni che contribuiranno all’ammontare del costo del personale a garanzia dello stesso Ufficio di Piano.

Tutti gli atti di spesa dovranno essere inviati anche al responsabile del settore economico e finanziario dei relativi comuni associati, in modo particolare le spese legali, come ribadiamo  fondamentale che l’Ufficio di Piano, al termine di ogni annualità, predisponga una relazione sullo stato di attuazione del relativo piano di zona.

Per quanto riguarda l’erogazione dei Voucher sociali a favore di soggetti disabili fruitori dei centri sociali funzionali si chiede di individuare diversi criteri di formazione della graduatoria finale per quegli utenti, assegnando punteggi per un numero maggiore di fasce ISEE, garantendo naturalmente che utenti con ISEE superiore a 15.000 compartecipino al costo del servizio in modo differente come indicato all’art.8 del regolamento proposto.

Tutte le modifiche in questione dovranno essere recepite all’interno della Carta Servizi, la quale dovrà essere modificata annualmente in funzione dei servizi programmati nei rispettivi piani di zona. 

Tali modifiche sono imprescindibili all’approvazione dell’accordo di programma per la realizzazione in forma associata del  4° Piano sociale regionale”.

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