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ECONOMIA

Ricerca e innovazione, la Mangimi Liverini protagonista alla SIB Virtual Week 2020

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Importante riconoscimento per l’azienda Mangimi Liverini S.p.A. individuata quel best practice a livello nazionale per la ricerca applicata al campo della zootecnia ed in particolare nel comparto bufalino.

Mangimi Liverini è stata scelta tra i moltissimi produttori a livello nazionale al fine di rappresentare la propria esperienza e competenza nell’ambito della virtual week organizzata dalla Società Italiana di Buriatria che si è conclusa dopo cinque giorni di eventi tenutisi dal 23 al 27 novembre 2020 .

A relazionare il dott. Giovanmaria Pacelli, Responsabile Ricerca e Sviluppo della Mangimi Liverini S.p.A. che è intervenuto nel dibattito nazionale, seguito a livello mondiale, organizzato dalla Società Italiana di Buiatria: associazione Veterinaria costituitasi con lo scopo di riunire tutti coloro che si dedicano, nella ricerca e nella pratica, allo studio delle malattie dei bovini e dei bufali, di indire riunioni aventi per argomento le malattie stesse, per informare sui nuovi risultati di ricerche ed esperienze pratiche, discuterne su scala nazionale, promuovendo in questo modo scienza e pratica.

Nel suo intervento il dott. Pacelli ha approfondito l’analisi sulla crescita della produzione di questi animali e dei parametri qualitativi del latte; ha cercato, inoltre, di fornire alcuni spunti su come sia possibile migliorare la quantità e qualità del latte bufalino attraverso la nutrizione.

“È stata mia intenzione soffermarmi sui risultati delle esperienze condotte in alcuni allevamenti bufalini, nel corso delle quali abbiamo studiato l’uso di alcuni particolari additivi già impiegati in nutrizione bovina. Ho voluto mostrare, quindi, come cambiano i tenori delle cellule somatiche, del grasso e della proteina del latte, ma anche i livelli di benessere animale e delle performances produttive, riproduttive e sanitarie”.

“È fondamentale sapere – ha continuato il dott. Pacelli – che come in tutti i ruminanti, anche nella bufala abbiamo diverse fasi alimentari, che corrispondono ai diversi settori dell’allevamento. Ho voluto concentrare l’attenzione sulle fasi di asciutta e lattazione: fasi delicatissime ed indicative del successo delle performances di un allevamento.”

“Infine, ho voluto evidenziare – conclude il dott. Pacelli – come l’incremento genetico registrato negli anni, ha fatto innalzare il livello delle esigenze nutrizionali delle bufale. Quindi, è fondamentale che l’alimentazione della bufala vada di pari passo con l’evoluzione genetica; bisogna interpretare al meglio le necessità nutrizionali di questi animali; ma soprattutto, non c’è successo se si trascura anche una sola fase dell’allevamento, perché tutte sono fondamentali.”

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