CULTURA
Fondazione Città Spettacolo, l’ex Fini: “Senza struttura tecnica il Cda avrà le mani legate”
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Con la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione Benevento Città Spettacolo da parte del sindaco, Clemente Mastella, si riapre il dibattito sul ruolo e le competenze di un organo che non ha mai espresso tutte le sue potenzialità. Al di là della solita querelle sugli incarichi, sullo sfondo resta il tema delle competenze e della reale capacità di incidere della fondazione sulla vita culturale cittadina.
Ntr24 ha approfondito la questione con l’ex vice presidente del Cda, Massimiliano Fini, che ha voluto chiarire alcuni aspetti legati alle funzioni del Consiglio. “Ci sono polemiche sulla mancanza di professionalità dello spettacolo all’interno del cda – ha commentato Fini -. Questo non ha alcun senso perché il compito dell’organo è prettamente amministrativo”.
In sostanza, alla fondazione manca una struttura operativa: in altre parole, una sede, una segreteria, dipendenti per realizzare progetti ed intercettare fondi. Intendiamoci non è una scusante per nessuno dei Cda che si sono susseguiti, ma evidenzia la necessità di capire quale sarà il futuro di un organo che potrebbe, invece, svolgere un ruolo propulsivo per la cultura cittadina. Una riflessione che non può più essere rimandata al di là dell’acquisto dell’Albero di Natale e delle luminarie, che torneranno utili in questo periodo di emergenza sanitaria e con pochi fondi a disposizione.
“In merito alle nomine – ha concluso Fini – vorrei rispondere a chi immagina che far parte del Consiglio di amministrazione della Fondazione significhi percepire somme di denaro elevate per il ruolo. Anche questo è un mito da sfatare. L’auspicio è che si possa fare rete intorno ad un organismo che ha ottime potenzialità”.