“Sono davvero molto soddisfatto dell’edizione di quest’anno. L’opera dell’artista Di Prospero ha superato tutte le aspettative e arricchirà una nostra piazza come è stato per Roma, l’Aquila, Istambul e altre grandi città nel mondo” dichiara il Sindaco Raffaele Scarinzi.
Ieri
sera si è conclusa la VII^ edizione del Simposio di scultura del
Marmo di Vitulano. Un’edizione davvero particolare perché
sviluppata in un periodo singolare della nostra storia. Uno sforzo
organizzativo maggiore per l’Amministrazione comunale che ha voluto
regalare alla popolazione un messaggio di speranza attraverso l’arte.
L’edizione
è stata dedicata all’artista carrarese Fabrizio Lorenzani, grande
scultore scomparso lo scorso maggio e legato a Vitulano da un intenso
rapporto artistico e umano. Gli omaggi alla sua memoria sono stati
tanti. Il Sindaco ha voluto ricordarne i tratti caratteriali e il
genio artistico. Messaggi di apprezzamento sono arrivati anche dal
sindaco di Belcastel (FR) – comune gemellato con Vitulano e dove è
stata istallata un’opera di Lorenzani – e dal sindaco di Carrara.
La
manifestazione di consegna dell’opera si è tenuta sul sagrato
della chiesa della SS. Trinità e ha visto la partecipazione
dell’artista Marino Di Prospero, della famiglia del compianto
Lorenzani oltre che dell’amministrazione comunale.
Al
termine sono stati consegnati anche gli attestati di Encomio che
l’amministrazione comunale di Vitulano ha voluto attribuire al
Maresciallo capo Carlo D’Argenio e all’appuntato Luigi
Varricchione, della locale stazione dei Carabinieri, per l’incisiva
azione di contrasto svolta in un caso di truffa in danno di una
coppia di anziani.
“Il linguaggio dell’arte crea ponti tra realtà e persone diverse, tra città e nazioni e, nel nostro piccolo, anche tra capoluogo e frazioni” afferma il consigliere Giovanna Mazzone.
“Il Simposio di quest’anno ci ha arricchito sia da un punto di vista artistico che da un punto di vista umano. Si conferma l’idea che la cultura è un settore strategico per il rilancio dei piccoli borghi come il nostro”. conclude il consigliere Emanuele Calabrese.