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Sindacati

Ex Consorzi rifiuti, compostiere e Ato: la Flaica Cub chiede risposte

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In seguito all’incontro tenuto in prefettura di Benevento la Flaica Cub ha deciso di sollecitare e di richiedere di essere messa a conoscenza in relazione ai lavoratori degli ex Consorzi di Bacino di Benevento, i quali ad oggi vengono utilizzati lavorativamente  presso le discariche beneventane per svolgere il progetto di lavoro regionale: quale sarà il loro destino lavorativo – scrive il sindacato in una nota – visto che nell’incertezza generale, al momento non hanno informazione sul proprio futuro, avendo come unica certezza purtroppo la data di scadenza del medesimo progetto il 19 ottobre 2020.

Inoltre in relazione al bando regionale del febbraio 2016 che prevedeva l’installazione delle compostiere presso i 50 comuni della Provincia di Benevento, l’utilizzo delle quali da solo avrebbe risolto il problema occupazionale degli ex lavoratori del Consorzio di Bacino della provincia, ad oggi – prosegue il comunicato – ci risulta che solo due comuni si siano adoperato per il loro utilizzo dando occupazione stabile a 4 lavoratori del ex Consorzio. Chiediamo per quale motivo queste compostiere non sono stati adoperate. Chi ha deciso di non utilizzarli? Quali sono i sindaci che si sono rifiutati di istallarle? Che fine hanno fatto queste compostiere? Sono ancora disponibili? Ci poniamo tutte queste domande perché ad oggi è prassi comune nascondere le risposte ai cittadini e sopratutto ai lavoratori interessati.

Per ultimo abbiamo chiesto dei chiarimenti per quanto riguarda la relazione di indirizzo programmatico al piano d’ambito dell’Ato rifiuti per il Sannio, predisposto dalla direzione dell’Ato, nel quale non c’è traccia dello Stir di Casalduni per il quale la Regione Campania ha investito 12 milioni di euro per la sua trasformazione in un impianto di biodigestione aerobica (produzione di compost). In poche parole – conclude la Flaica Cub – la Regione investe ingenti somme per qualcosa che non verrà nemmeno presso in considerazione del piano rifiuti provinciale. Cosi come non c’è traccia nemmeno dell’impianto di compostaggio di Molinara, al quale  basterebbe una piccola modifica per essere operativo. Ribadiamo tutti: impianti fatti con soldi pubblici”.

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