Medio Calore
Oratorio Anspi in Rete al tempo del Covid con un grande gioco per famiglie
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Durante la permanenza forzata in casa, ciascuno si è attrezzato come ha potuto per sopravvivere al tempo sospeso della prevenzione sanitaria. L’ANSPI (Associazione Nazionale S. Paolo Italia) Campania e Basilicata ha pensato di mettere in rete le attività degli Oratori, coinvolgendo le famiglie in un grande gioco di sfide creative dal titolo #Orastoacasa.
Il gioco è durato quindici giorni ed ha visto coinvolte circa quaranta persone che si sono sfidate quotidianamente in simpatiche gare che abbracciavano tutti i linguaggi espressivi: dal teatro, al disegno, dalla comunicazione alla musica.
Il gioco è stato strutturato da un equipe di formatori delle due regioni che annoverano tra loro molteplici competenze: psicologiche, pedagogiche, informatiche, animatori di comunità, eccetera, che riflettendo insieme sulla delicatezza del momento hanno proposto nella semplicità del gioco degli antidoti allo stress di notevole coinvolgimento.
La gara si è svolta attraverso i mezzi social quali facebook ed instagram offrendo una piattaforma di condivisione tra le famiglie residenti sia Campania che in Basilicata. Il divertimento, la creatività stimolata da quel pizzico di competizione tipico della gara ha fatto si che i partecipanti potessero trovare, all’interno della propria routine domestica dei momenti di unione familiare, di genialità, e di espressione comune immortalata da foto e/o video che poi gli otto giurati hanno valutato dando un punteggio per creatività, coinvolgimento ed originalità.
Al momento il format del gioco è disponibile gratuitamente sulla pagina Facebook Orastoacasa. L’ANSPI lo ha messo a disposizione per gli oratori, le associazioni e chiunque lo voglia riadattare nelle propria realtà.
Una famiglia sannita, dell’oratorio Concetta Blatta di San Giorgio la Molara ha raggiunto la vetta del gioco competendo con partecipanti di altrettanta genialità, verve ed entusiasmo. Una proposta che ecologicamente abbraccia mente, cuore e relazioni familiari in un tempo di ansia e di paura del prossimo.
Un tredicenne partecipante alla gara ha così definito l’esperienza: “Con alcuni giochi abbiamo potuto riflettere sull’importanza dell’amore nella nostra famiglia e sulla possibilità di dare una seconda vita alle cose abbiamo in casa”.