POLITICA
Emergenza coronavirus, interviene il movimento ‘Italiani D’Europa’

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“Ci ritroviamo in una fase difficile della storia del nostro Paese. In un contesto di tale difficoltà la politica deve unirsi e non dividersi”. Così in una nota Carmine Passante, presidente del Movimento Politico Italiani D’Europa. “Con l’inizio della fase 2 c’è bisogno di responsabilità da parte di tutti. Spero e credo che il governo, oltre alle azioni già messe in campo, debba fare uno sforzo per aiutare tutti dalle fasce deboli alle imprese che giorno dopo giorno si sentono oppresse dall’emergenza sanitaria e le privazione a lei collegate. Guardiamo a tutti e non escludiamo nessuno: dobbiamo avere il coraggio e la forza di mettere in atto misure per tutti”.
E conclude: “Il mio appello è quello di essere uniti e affrontare, e far affrontare, la situazione di emergenza con la massima determinazione seguendo tutti le regole, solo così ne usciremo. Il mio movimento in queste ore si sta facendo promotore di una raccolta fondi per donare il ricavato alla protezione civile. Vi aggiorneremo sui social delle modalità per poter partecipare”.
In una nota congiunta, Carmine Passante e Antonio Sarno di ID’E, ricalcano la necessità di un maggiore supporto alle imprese ed attività produttive: “C’è una varietà di aziende e liberi professionisti che non sono in questa fase supportate adeguatamente. In particolare, molte aziende hanno difficoltà a ripagare i debiti contratti per forniture e approvvigionamenti ed i finanziamenti (esigui) a tasso indicizzato non sono una soluzione opportuna. In tutta Italia il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nei vuoti lasciati dai supporti è elevata. Non si è ad oggi parlato di tutti quei lavoratori che sono costretti in cassa integrazione e che vedono quindi una forte compressione delle proprie capacità economiche, non riuscendo talvolta a provvedere adeguatamente alla propria famiglia. Bisogna inoltre affrontare la questione lavoro nero senza tabù in quanto molti lavoratori non regolarizzati oggi si trovano in situazioni non pienamente chiare e tutelate. Bisogna inoltre lavorare più assiduamente alla formulazione e divulgazione di protocolli adeguati per la gestione della prossimità dei lavoratori nella attività produttive ad oggi aperte o in procinto di riaprire. E’ fondamentale programmare una nuova fase, che purtroppo prevede la convivenza con il virus. L’Italia – concludono – non può rimanere ferma per sempre”.