SANNIO
Ospedale di comunità a Cerreto, Ciaburri: “Non è una risposta per il territorio”

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“Sembra sia imminente l’apertura dell’ospedale di comunita di Cerreto Sannita, ci corre l’obbligo nell’interesse della comunità cerretese e di quelle di tutta la valle del titernino fare delle dovute precisazioni sulle dichiarazioni del Direttore Generale dell’Asl Bn1. La riapertura di Cerreto Sannita e S.Bartolomeo in Galdo come ospedali di comunità significa semplicemente che i medici di base ( o di famiglia) fanno visite, terapie in ospedale ad alcuni soggetti non autosufficienti o senza famiglia”. Così in una nota Gianmariamichele Ciaburri di “Impegno x Cerreto Sannita”,
“Cio’ non ha nulla a che vedere con l’ospedale vero e proprio – prosegue -perché non funzionano sale operatorie, non lavorano anestesisti, non c’è pronto soccorso, non c’è rianimazione, non c’è unità coronarica. Noi siamo pronti a sostenere chiunque, pronti a lottare in qualsiasi forma democratica ma per ottenere ( l’apertura di un vero ospedale) chiediamo soluzioni sanitarie utili ed efficaci per le comunità, così come è stato fatto per gli ospedali di Teano ed Agropoli. Ricordiamo che l’ospedale di comunità ( già previsto nel piano ospedaliero di oltre cinque anni fa) venne già istituito a Cerreto Sannita, previo finanziamento di 500 mila euro divisi con San Giorgio del Sannio, gestiti da una cooperativa di medici, il cui presidente era un nostro illustre cittadino. Quando cinque anni fa venne previsto sulla carta l’ospedale di comunità l’ex Sindaco di Cerreto Sannita
con manifesti e incontri pubblici fece credere di aver risolto il problema. Il tentativo dell’ex Sindaco fu quello di mettere in guardia i cittadini rispetto ai rappresentanti cerretesi del partito del Governatore De Luca.
Non intendiamo affatto prendere le difese di nessuno – prosegue -, ma oggi sembra evidente che chi negli anni ha ampliato la propaganda politica sfruttando la sensibilità dei cittadini rispetto al problema ospedale “Maria delle Gazie” oggi ha fallito, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Purtroppo, dobbiamo registrare il fallimento a tutti i livelli della politica: regionale, provinciale e locale a partire da quei amministratori che attraverso atti deliberativi chiedevano l’apertura di un vero ospedale, invece hanno ottenuto solo l’apertura dell’ospedale di comunità ( già previsto) che servirà solo alle coop ( oltre che alla politica) a svolgere un ruolo di clientelismo e nepotismo. Resta comunque irrisolta ( in piena crisi, epidemiologica) la risposta sanitaria necessaria al nostro territorio”.