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Si chiude l’anno di Sannio Falanghina, Panza: “Percorso importante, ma c’è ancora da fare”

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Ad un anno dalla proclamazione di Città europea del Vino si chiude l’esperienza per la Falanghina del Sannio. Le celebrazioni per la conclusione dell’importante riconoscimento sono avvenute con un incontro al Grand Hotel di Telese Terme, alla presenza del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e di molti sindaci della provincia di Benevento.

Come si ricorderà, sono i 6 Comuni che hanno sostenuto la candidatura (Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca, Torrecuso e Benevento) e 21 che hanno deciso di aderire all’associazione Città del Vino. Nel corso dell’evento c’è stato anche il passaggio del testimone ad Aranda de Duero “Città europea del Vino 2020”.

Una giornata per omaggiare uno dei prodotti di eccellenza del nostro territorio che in questo 2019 è stato protagonista di una serie di iniziative volte alla promozione territoriale e allo sviluppo economico del comparto vitivinicolo. Tra i principali obiettivi raggiunti, la redazione dello Statuto del Paesaggio Rurale per armonizzare le politiche locali nel settore ambientale ed urbanistico, che dovrà ora essere adottato da tutti i Comuni coinvolti. Un anno che ha visto anche nascere il Master sulle professioni del vino con l’Università degli studi del Sannio.

“Si apre una pagina importante per Benevento – ha commentato il presidente De Luca -. Il vino, gli interventi culturali e infrastrutturali stanno dando una spinta a questo territorio e lo daranno a tutta la Campania”.

“Abbiamo fatto tanto negli ultimi mesi – ha aggiunto Floriano Panza, coordinatore di Sannio Falanghina – ma molto ancora c’è da fare”.

E’ ovvio che è solo l’inizio di un percorso: il riconoscimento, infatti, non ha risolto magicamente tutti i problemi del settore, ma si tratta di una spinta importante sulla quale costruire il futuro della Falanghina e non solo. Quello che attende il Sannio sarà un anno anche più difficile ed importante: bisognerà proseguire sulla strada tracciata grazie al riconoscimento e puntare a far crescere ancora di più l’intero brand territoriale. La vera scommessa è questa e vincerla potrebbe significare dare slancio al territorio, favorire una economia sostenibile e garantire lavoro ai giovani che oggi sono costretti ad andare via.

L’impegno, di istituzioni e imprenditori, deve essere massimo per il bene della comunità sannita e per la reale valorizzazione dei nostri prodotti: è questa la pesante eredità del riconoscimento che attende, però, di essere tramutata in opportunità.

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