fbpx
Connettiti con noi
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio

ECONOMIA

Cives: nell’economia collaborativa gli scambi alimentano la relazione sociale

Pubblicato

su

Ascolta la lettura dell'articolo

Ieri presso il Centro di Cultura “Raffaele Calabrìa” di Benevento si è tenuto il terzo incontro della tredicesima edizione di “CIVES – Laboratorio di formazione al bene comune” sul tema dell’economia della condivisione con l’intervento della Prof.ssa Ivana Pais docente di sociologia economica presso l’Università Cattolica. Cives è promosso dall’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Benevento in collaborazione con il Centro di Cultura “R. Calabria” e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

“Con l’economia della condivisione, invece di possedere qualcosa – ha osservato Ettore Rossi direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Benevento nell’introduzione ai lavori – ciò che è veramente importante è il suo utilizzo comune. Questa dimensione crea un intreccio tra mercato e società. Ma l’aspetto più interessante va rintracciato nell’opportunità di ricostituire i legami sociali. Al di là delle contraddizioni che pur sono presenti in questo tipo di modello, sono di grande interesse le applicazioni che se ne possono fare a scala per esempio urbana e di vicinato. Pensiamo solo al coworking o al cohousing”.

L’economia collaborativa è un tema che più di altri sviluppa l’economia di Francesco, secondo Danilo Parente Presedente provinciale delle Acli di Benevento, intervenuto all’incontro. “Chi sono i soggetti protagonisti di questo tipo di economia? – si è chiesto Parente – Con chi abbiamo a che fare?

Essa asseconda per certi aspetti l’esigenza della redistribuzione della ricchezza. Sicuramente innovativa è la possibilità di condividere e scambiare idee”.

L’economia della condivisione o collaborativa sorge negli anni della crisi, in quel periodo nascono le piattaforme digitali e si afferma la geolocalizzazione, spiega la relatrice dell’incontro Ivana Pais. In quel momento le nostre società avevano bisogno di un simbolo positivo, anche se nel giro di qualche anno la narrazione cambia completamente con le polemiche sullo sfruttamento dei lavoratori, i cosiddetti rider della gig economy o “economia dei lavoretti”.

Il concetto della collaborazione lo si può meglio comprendere con una frase contenuta in una delle slide presentate dalla docente della Cattolica: “Nel mio forno posso cuocere fino a dieci panini, quando lo accendo chiamo i vicini!”. Alla base di queste pratiche c’è il principio di reciprocità, che vale tantissimo anche se ce ne occupiamo poco, mentre poniamo grande attenzione alle dimensioni del mercato e a quelle redistributive, secondo la tripartizione del padre della sociologia economica Carl Polanyi. In realtà tutto passa dalla relazione sociale.

“Ricordo che quand’ero bambina, mia mamma mi diceva di non accettare caramelle dagli sconosciuti, e continuiamo a dirlo anche oggi, ma cosa sta succedendo nella nostra società, per cui tante persone stanno iniziando ad accettare caramelle dagli sconosciuti? La diffusione di queste piattaforme sta attivando le relazioni. Esse si radicano in una socialità molto leggera, nuova, che si basa su legami deboli”.

Il potenziale dirompente di questo modello è aprire delle relazionalità leggere che sono in qualche modo importanti, ci servono, al pari delle relazioni forti fondate sulla dimensione valoriale, continua Pais. Un profilo interessante è anche quello di incentivare il tessuto relazionale nell’economia. Nello spazio di coworking, per esempio, mentre ognuno fa il suo lavoro, si lega assieme agli altri e costruisce un’interdipendenza professionale.

L’economia collaborativa ha diverse forme. L’accesso a beni sottoutilizzati offerti direttamente dai proprietari: uso condiviso dell’auto privata, home sharing, piattaforme condivisione armadio, biblioteche condominiali, biblioteche degli attrezzi, condivisione macchinari industriali. Consumo collaborativo: gruppi di acquisto, cohousing, condivisione campi sportivi, condivisione di un pasto, badanti di condominio. Scambio quasi equivalente di beni e servizi tra pari: baratto, banche del tempo, circuiti commerciali basati su monete complementari, portinerie di quartiere. Gestione condivisa dei beni comuni: free – open source, orti urbani, cura del verde, raccolta fondi civica.

Annuncio

Correlati

redazione 5 giorni fa

Dazi, crisi e opportunità. Basile (Ance): “L’Italia deve guidare il nuovo patto industriale europeo”

redazione 1 settimana fa

Miwa Energia SpA, nel 2024 volano fatturato ed ebitda: crescita record e impegno concreto per la sostenibilità

Alberto Tranfa 3 settimane fa

Ricostruzione Ucraina e Piano Mattei: Ance in prima linea per investimenti, formazione e lavoro

redazione 3 settimane fa

Rapporto Banca d’Italia: nel Sannio balzo dell’export, bene occupazione ma stretta sul credito pesa sulle imprese

Dall'autore

redazione 6 ore fa

Asse Caserta-Benevento, opera strategica per le aree interne: focus a Montesarchio

redazione 9 ore fa

Transito al Corso Garibaldi, Alina Caruso (FI Giovani) replica a Vallone: “Serve visione, non scorciatoia”

redazione 10 ore fa

Torna “Scoperte in Vigna”: il 13 e 14 settembre la 5ᵃ edizione nel cuore del Sannio

redazione 11 ore fa

Un canto che unisce cielo e terra: il grande successo del Coro “Madonna della Libera” a Capodrisie

Primo piano

Giammarco Feleppa 4 ore fa

Benevento, in piazza Roma il Graduation Day dell’Unisannio: 600 tocchi per un futuro che inizia oggi

redazione 6 ore fa

Asse Caserta-Benevento, opera strategica per le aree interne: focus a Montesarchio

Giammarco Feleppa 13 ore fa

Il ministro Casellati a Benevento: ‘Semplificazione e competitività per affrontare sfide globali. Sud pronto a rovesciare lo Stivale’

redazione 13 ore fa

Salvaguardia equilibri contabili e sistema di videosorveglianza: via libera in Consiglio

Copyright © 2023 Intelligentia S.r.l.

Skip to content