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CRONACA

Al carcere di Benevento un progetto per favorire l’apprendimento di strumenti digitali

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Sono iniziate lo scorso 3 ottobre al carcere di Benevento le attività operative del progetto SPOC, che vede coinvolte Francia, Italia e Belgio. La casa circondariale sannita – si legge in una nota – è stata ritenuta idonea a partecipare ed è l’unica ad essere inserita nel partenariato strategico europeo insieme con l’Università di Montpellier, l’associazione Antigone Onlus e Centrul Pentru Promovarea Invatarii Permanente Timisoara Asociatia.

“Sulla base delle linee guida dettate dall’UE per l’istruzione in carcere, tra le quali rientra l’istruzione a distanza o l’e-learning, – scrive il direttore Marcello – l’obiettivo principale del progetto è quello di strutturare uno SPOC, cioè uno spazio di innovazione pedagogica nell’ambiente penitenziario. Attualmente, l’uso di strumenti digitali per l’apprendimento in carcere non è abbastanza implementato. Eppure, viviamo nell’era digitale. Non dare la possibilità ai detenuti di apprendere gli strumenti digitali implica un ostacolo importante per il loro inserimento nella società quando escono di prigione.

Il contesto carcerario è complesso poiché anche se le carceri sono dotate di strumenti digitali, non è possibile fornire ai detenuti accesso libero e aperto a internet (a causa della loro condizione di privazione di libertà). E’ essenziale trovare un compromesso che consenta ai detenuti di non essere completamente sconnessi dagli sviluppi digitali della società rimanendo coerente con gli obblighi penitenziari.

Il progetto SPOC – continua il direttore – fornisce una soluzione che appartiene a questo compromesso offrendo corsi di formazione utilizzando strumenti digitali offline. La motivazione dei detenuti sarà stimolata coinvolgendoli in diverse attività prima  e dopo il percorso formativo (preparatorio workshop, valutazione, certificazione, reportage fotografico ecc).

Dunque, attraverso vari moduli che vanno dallo studio della filosofia a quello della scienza del linguaggio, si tenta di sostenere l’utilizzo tecnico e pedagogico dei dispositivi digitali – ad esempio il computer – nel quadro dell’insegnamento a distanza. Stimolare le abilità dei detenuti ed aprirli alla cultura digitale incoraggiandoli ad acquisire nuove competenze è il fine ultimo del progetto. Referente sarà la dottoressa Manuela Cardone.

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