ECONOMIA
E-Commerce nel Sannio, qualcosa si muove: crescita buona, ma le imprese sono pochissime

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La crisi del commercio
tradizionale, negozi che chiudono e centri storici che si svuotano.
Il tema dell’economia è da tempo al centro dell’agenda politica
delle amministrazioni locali e Benevento, ovviamente, non fa
eccezione. Contrazione dei consumi, un Pil che stenta a ritornare ai
livelli pre-crisi, ma anche l’arrivo dei giganti dell’on-line che
hanno assestato un colpo non indifferenti agli esercenti di vicinato.
Eppure, al di là dei grandi siti, il web rappresenta un mercato
reale che incide al pari del suo corrispettivo fisico sui territori.
Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, è intervenuto diverse volte sul tema. L’ultima a luglio scorso con un post su Facebook nel quale sottolineava la necessita di aprire “un tavolo col Governo per una strategia che possa mettere un argine alla crisi che affligge il commercio. Occorre un’azione che restituisca capacità di spesa alle famiglie e contenere i canali web”.
Ma quando si parla di e-commerce di cosa si parla? La prima risposta è di un settore in forte crescita. Secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, il comparto fa registrare l’aumento del 13% nell’ultimo anno a livello nazionale. Una crescita che diventa del 68% per l’Italia considerando gli ultimi cinque anni con il settore che impiega oltre 29mila persone a livello nazionale: è un quarto del totale.
E
nel Sannio come vanno le cose? Bene sul profilo della crescita
percentuale delle imprese, costituite soprattutto da giovani e donne,
e un po’ meno bene per quanto riguarda gli occupati che sono
effettivamente pochi.
Nel dettaglio in provincia di Benevento
sono attive 84 aziende nel 2019. Un dato che rappresenta circa il
3,3% del totale che si attesta 2531 imprese e che fa della Campania
la seconda regione d’Italia per numero di attività. Un numero che ha
enormi margini di crescita se si pensa che Avellino quasi ci doppia
con 163 aziende.
Il dato positivo, però, riguarda la crescita del settore che fa registrare più 15% nell’anno e più 190% in 5 anni. Il comparto dà lavoro a 73 persone, in calo dal 2018 del 5%, ma in aumento nell’ultimo quinquennio del 160%. Altro dato interessante riguarda i titolari delle imprese: nel Sannio il 35,7% è composto da donne, mentre il 34,5% è riconducibile a giovani.
Al di là dei numeri non proprio imponenti rappresenta, però, una strada per l’imprenditoria locale legata soprattutto ai giovani. Un ulteriore tentativo per trattenere competenze e professionalità sul territorio.
E’ evidente che il settore non può soppiantare, nel medio periodo, il commercio classico: per le professionalità che già esistono e che rappresentano un sistema economico fondamentale per il Sannio, ma anche per la popolazione che tende ad invecchiare e quindi meno avvezza alle nuove tecnologie. Non solo, accanto ai numeri legati all’economia ci sono anche altre considerazioni come la valorizzazione del patrimonio immobiliare che i commercianti garantiscono così come la valorizzazione dei centri storici in chiave turismo.
Dunque,
uno scontro tra i due settori appare inutile e non vantaggioso per
nessuno. Programmare è l’unica soluzione: integrare un settore in
crescita con uno storico, favorire un dialogo ed integrare l’offerta
è l’obiettivo che bisogna porsi per salvaguardare questo immenso
patrimonio in una ottica di crescita complessiva.