CULTURA
Sul sito dell’Universiade Santa Sofia diventa l’Arco di Traiano e la Falanghina ‘europea’ non esiste

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La prima polemica, giustamente, l’aveva fatta scattare il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, facendo notare che il capoluogo sannita era stato ‘dimenticato’ nel video promozionale delle Universiadi. Una disattenzione dell’organizzazione che non era passata inosservata e che il primo cittadino ha subito sottolineato chiedendo un intervento riparatore.
Per curiosità abbiamo spulciato il sito internet dell’Universiade, soffermandoci sulla sezione ‘Arte e Cultura’. Abbiamo trovato un lungo elenco delle località campane che ospitano le gare e, ovviamente, abbiamo cliccato su Benevento.
La curiosità di vedere cosa sarebbe saltato fuori era troppa. L’immagine che si è aperta è quella dell’Arco di Traiano: l’indice fiducioso ha fatto uno scroll sulla rotella del mouse, ma a quel punto qualcosa non è tornato più.
Il titolo in grassetto recita ‘Chiesa di S.Sofia’ e questo, invece, è il testo: ‘Eretto nel 114 d.C. in onore dell’Imperatore Traiano è considerato il simbolo di Benevento e rappresenta una testimonianza ben conservata della civiltà romana e la sua edificazione è avvenuta in occasione dell’inaugurazione della via Appia, strada che collegava Roma a Brindisi’.
Abbiamo riletto un paio di volte il trafiletto, mettendo anche in dubbio le nostre nozioni artistico-culturali, ma qualcosa, davvero, non andava al posto giusto. Per quale motivo l’organizzazione dell’Universiade è convinta che Santa Sofia colleghi Roma a Brindisi?
Un refuso, può capitare. E’ chiaro che il testo si riferisca all’Arco e alla foto. Allora, abbiamo cercato tra le altre informazioni, ma della Chiesa patrimonio Unesco non c’è traccia. Non una parola, né una breve descrizione. Insomma, a Benevento c’è una chiesa costruita dai Longobardi, ritenuta di valore mondiale, ma non c’è nulla da dire.
A quel punto, però, siamo stati attirati da un altro titolo in grassetto che recita: Area Enogastronomia – L’olio del Sannio Beneventano. Ma come? Il Sannio è Capitale Europea del Vino 2019 e il nostro patrimonio enogastronomico da promuovere è l’olio? Senza nulla togliere all’ortice e alle altre qualità eccellenti del territorio, un cenno sulla prima provincia campana per ettari coltivati a vite forse andava fatto. Ancor di più per la Falanghina al centro dell’attenzione europea e mondiale grazie al titolo ricevuto da Recevin. Insomma, immaginate uno straniero che è a conoscenza del riconoscimento ottenuto dal vino sannita che legge questa scheda. Cosa potrà mai pensare? Sì, esattamente quello che state pensando voi ora.
Fin qui, i limiti di una organizzazione che forse ha sottovalutato il nostro Sannio in nome di una visione napolicentrica che, certamente, non riguarda solo chi ha preparato questa area del sito dell’Universiade. C’è, però, da considerare anche il lavoro dei referenti locali; di coloro che avrebbero dovuto comunicare il Sannio all’organizzazione. Limiti che appaiono chiari in questa scheda. Se è vero che l’Universiade è un evento mondiale, forse un po’ più di attenzione si poteva riservare alla promozione corretta del territorio evitando lacune così evidenti.
Intanto, il 10 luglio l’Unisannio prepara un evento con Riccardo Cotarella, presidente dell’Associazione enologi enotecnici italiani, per promuovere il vino sannita. Evento che si terrà all’Hortus Conclusus che, ovviamente, non compare nella scheda dell’Universiade.
Un territorio che punta a crescere dal punto di vista del turismo e dell’attrazione deve fare caso anche a questi aspetti. Bene ha fatto il sindaco Mastella a lamentarsi per il video, forse è il momento che lo seguano anche altri. Il Sannio merita attenzione e deve essere valorizzato, ma a partire da chi lo vive.