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ECONOMIA

Cresce l’export agroalimentare in Campania: Sannio in coda, ma va bene il comparto Vino

Sono i dati Istat del primo trimestre 2019 snocciolati da Coldiretti Campania, analizzando le tendenze sui territori provinciali. Salerno è prima, mentre Benevento è fanalino di coda per volume d’affari, che nel primo trimestre ha esportato prodotti agroalimentari per circa 19 milioni di euro, ma con un balzo enorme rispetto al periodo precedente con un +64%. In crescita, invece, per il Sannio l'export del vino

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Anche il primo trimestre 2019 conferma il trend positivo della Campania nelle esportazioni agroalimentari. Lo comunica Coldiretti Campania, elaborando gli aggiornamenti statistici dell’Istat.

Il dato complessivo dell’export è un tondo +7% nel periodo gennaio – marzo. Il valore delle esportazioni del trimestre supera gli 840 milioni di euro, mentre nel periodo equivalente dello scorso anno era poco sopra i 780 milioni.

“Analizzando le singole province – spiega Coldiretti Campania – emergono elementi interessanti. La locomotiva della regione continua ad essere la provincia di Salerno, che nel primo trimestre mette a segno un +9,4% e un valore di export agroalimentare di oltre 420 milioni di euro.

Segue Napoli con l’unico segno negativo -0,9% ma un valore dell’export che tocca quasi i 264 milioni. Segno positivo, invece, per la provincia di Avellino che registra un +1,8% ed un valore di quasi 83 milioni.

Segue la provincia di Caserta che fa un grosso balzo in avanti con +28,6% e oltre 53 milioni di euro di valore esportato. Fanalino di coda per volume d’affari è la provincia di Benevento, che nel primo trimestre ha esportato prodotti agroalimentari per circa 19 milioni di euro, ma con un balzo enorme rispetto al periodo precedente con un +64%.”

Incrociando i dati di due comparti chiave, l’ortofrutta e il vitivinicolo, vanno annotati – secondo Coldiretti Campania – linee di tendenza su cui ragionare.

Le esportazioni di ortofrutta trasformata e confezionata vale nel primo trimestre 365 milioni di euro ed un incremento dell’8,5%. Da sottolineare che in questo comparto la Campania è la prima regione italiana in termini di valore, che vede come protagonista anzitutto la provincia di Salerno e l’area produttiva della piana del Sele, ma anche l’agro nocerino-sarnese.

Le esportazioni di vino, invece, segnano nel periodo gennaio – marzo un -4,5% e un valore esportato pari a 11,5 milioni di euro. Ad oggi la Campania detiene lo 0,8% delle esportazioni italiane. Dati questi ultimi che – sottolinea Coldiretti Campania – fotografano un grande cambiamento in atto nel Sannio beneventano, dove l’unico comparto in crescita è proprio il vino. Nella provincia dove ci sono metà dei vigneti della regione le cantine stanno progressivamente aumentando l’imbottigliamento e rallentando lo sfuso.

“Questi dati – spiega Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale – ci confortano nel trend, ma ci impongono alcune riflessioni. Anzitutto è evidente che occorre rafforzare i progetti di filiera tra produttori agricoli e industria agroalimentare. Tagliare le intermediazioni e sottoscrivere contratti diretti aggiunge valore al prodotto finito e rafforza l’economia del territorio. Le esperienze in essere lo dimostrano senza ombra di dubbio.

Per questa ragione Coldiretti chiede l’obbligo di origine in etichetta su tutto il territorio europeo. Valorizzare le produzioni agricole territoriali è l’unica scelta competitiva vincente. Le performance delle esportazioni raccontano anche una Campania capace di innovarsi nelle tecniche agronomiche sostenibili, come nel salernitano, e nelle tecniche di marketing come nel Sannio. Vendere più vino a parità di produzione significa che le aziende agricole stanno crescendo nella competitività sul mercato.

Ma la strada da percorrere è ancora lunga ed enormi sono gli spazi di mercato. Il mix vincente della nostra regione ruota intorno a concetti come agricoltura di precisione, marketing strategico, biodiversità, autenticità, racconto del territorio”.

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