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SANNIO

Airola, sindaco e detenuti Ipm ricevuti dal Papa in Sala Nervi

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“Lei che ama tutti, ci raggiunga! Porti conforto alle tante famiglie che non hanno lavoro, agli ammalati, ai giovani, ai tanti fedeli cristiani e a tutti coloro che hanno bisogno di speranza; in particolare, dia sostegno ai giovani detenuti affinché trovino il giusto reinserimento nella società civile”.

E’ questo stralcio della lettera che il sindaco di Airola, Michele Napoletano, ha consegnato nella giornata di ieri a Papa Francesco. Una delegazione formata dallo stesso Primo cittadino, infatti, dal parroco della Comunità della Santissima Annunziata, don Liberato Maglione, nonché da cinque giovani dell’Istituto penale minorile e dal direttore della stessa struttura, Dario Caggia, ha avuto modo, replicando al momento del 2013, di essere ricevuta ieri, presso la sala Nervi di Città del Vaticano, dal Santo Padre.

Papa Bergoglio ha interloquito con i caudini in particolar modo esprimendo parole di incoraggiamento all’indirizzo degli ospiti dell’Istituto e inviando un nuovo messaggio di vicinanza e saluto alla comunità airolana. Per il resto, come detto, il sindaco ha lasciato una missiva a Francesco nel cui corpo si esprime l’invito allo stesso a venire in visita ad Airola.

Di seguito il testo integrale “Vostra Santità, Le scrive il Sindaco della Città di Airola, Michele Napoletano, che, ritornando a Roma per professare la fede sulla tomba di San Pietro, sente il bisogno di dirLe grazie per i diversi incontri, già avuti, che hanno legato Airola al Santo Padre e per invitarLa in questa Terra per una benedizione alla comunità airolana ed in particolare ai detenuti presso l’Istituto penale minorile. Ricordo ancora, con commozione, le parole da Lei pronunciate: “Abbi forza e coraggio nel guidare e servire il tuo Paese”, nell’anno 2013, in occasione della benedizione della fascia Tricolore, che mi pregio di indossare. Grazie, in particolare, per la benedizione della statua di San Giorgio, Santo Patrono della Città, nell’aprile 2015, in occasione della sua collocazione nella pubblica piazza cittadina; per la benedizione della statua della Vergine Addolorata, Regina della Comunità tutta e della Valle Caudina, nel giugno 2017, in occasione del centenario della festa a Lei dedicata; per l’appuntamento annuale, all’udienza generale del mercoledì, con i giovani detenuti dell’Istituto Penale Minorile.

Vostra Santità, il mio Paese ha avuto l’onore di fregiarsi del titolo di città, nell’anno 1754, a seguito del regio decreto di re Carlo di Borbone, non per la densità della popolazione, oggi 8500 abitanti, ma per la presenza di diversi ordini, congregazioni e istituti religiosi, conventi e chiese, confraternite, castello medioevale, istituto penale minorile, scuole e uffici a cui, da sempre, ha fatto riferimento l’intera Valle. Ancora oggi abbiamo la gioia di avere il convento dell’ordine dei Frati Minori, il monastero delle Clarisse, la Congregazione dei Padri Passionisti, l’istituto delle Suore dell’Apostolato Cattolico, un bel numero di chiese, tra cui la chiesa della SS. Annunziata, di scuola vanvitelliana, monumento nazionale; abbiamo, ancora, la gioia di ospitare, ai piedi del castello, le spoglie mortali di Madre Concetta Pantusa, serva di Dio, per la quale si è chiusa l’inchiesta diocesana sulle virtù eroiche. La nostra Comunità, ora, intercede presso la Santissima Trinità affinchè possa ottenere i miracoli richiesti.

L’attuale sede comunale e quella dei carabinieri è il Palazzo Montevergine, un tempo convento dei Virginiani; un tempo abbiamo avuto anche la presenza dei padri domenicani. Nel corso dei secoli, fu portato al fonte battesimale, in Airola, un bimbo, Innico Caracciolo, che poi diventerà Cardinale di Napoli. Nel 1996 il cardinale Ratzinger è venuto nel comune limitrofo di Sant’Agata de’ Goti per aprire gli eventi Alfonsiani in onore del grande vescovo e dottore della Chiesa, il redentorista Sant’Alfonso Maria De’ Liguori. Oggi, abbiamo la fortuna di avere un grande vescovo, Domenico Battaglia, degno successore degli apostoli e fedele al suo magistero; Egli è sempre presente nella vita di tutti, conosce ciascuno di noi e segue da vicino anche i detenuti. Airola, attraverso il Sindaco, i Parroci, i Religiosi/e e, soprattutto, gli ospiti dell’Istituto Penale Minorile desidera invitarLa in terra Sannita, a pochi chilometri da Pietrelcina, paese natale di San Pio.

Lei che ama tutti, ci raggiunga! Porti conforto alle tante famiglie che non hanno lavoro, agli ammalati, ai giovani, ai tanti fedeli cristiani e a tutti coloro che hanno bisogno di speranza; in particolare, dia sostegno ai giovani detenuti affinchè trovino il giusto reinserimento nella società civile. Rassicuriamo che il territorio comunale ha la possibilità di garantire tutto quanto utile e necessario alla Sua accoglienza, in condizioni di massima sicurezza, ivi compreso una pista di atterraggio per elicotteri. Siamo certi della Sua preghiera per noi. Attendiamo la gioia della visita di Papa Francesco. Ho l’onore di professarmi, con profondo rispetto, servo obbediente di Vostra Santità”.

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