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Tetracloroetilene nell’acqua, Altrabenevento scrive al ministro per intervento immediato

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“Un intervento immediato affinché i pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni siano chiusi in attesa di bonifica, considerato che l’ARPAC ha accertato che il tetracloroetilene è presente nella falda della piana di Benevento da oltre 15 anni”.
A chiederlo è Altrabenevento in una lettera aperta al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per informarlo sulla vicenda del tetracloroetilene nell’acqua servita a 35mila abitanti di Benevento. “Le scriviamo – si legge – per segnalare l’accertata contaminazione da tetracloroetilene dei pozzi di proprietà del Comune di Benevento utilizzati tuttora per fornire acqua nei quartieri Libertà, Ferrovia e Centro Storico.
Dopo le nostre ripetute segnalazioni, l’ARPAC – Dipartimento di Benevento ha effettuato esami sui campioni di acque profonde prelevati il 2 gennaio scorso nei pozzi denominati Pezzapiana e Campo Mazzone, riscontrando in ambedue i casi un valore di tetracloroetilene superiore alla Soglia di Contaminazione, cioè 1,1 microgrammi/litro (Tabella 2, allegato 5 alla Parte IV del D.Lgs 152/06).
L’ARPAC ha scritto: “In relazione al parametro Tetracloroetilene, si precisa che esso risulta SUPERIORE al limite imposto dalla Tabella 2, allegato 5 alla Parte IV del D.Lgs 152/06, ma, considerando l’incertezza di misura stimata […] il valore misurato può essere ricondotto al limite imposto con un livello di confidenza del 95%”.
I risultati di tali esami – prosegue la missiva – sono stati comunicati dall’ARPAC il 16 gennaio, al Comune di Benevento, al gestore idrico GESESA, alla ASL, all’Ufficio Ecologia della Regione Campania, alla Provincia- Settore Territorio ma l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Clemente Mastella si è limitata a diffondere, sempre in data 16 gennaio, una nota alla stampa per “ribadire” che da un incontro con il gestore e gli enti di controllo non sono emersi valori tali da dimostrare che i pozzi sono contaminati.
Nessun’altra informazione ai cittadini è stata fornita fino al 4 febbraio quando la nostra associazione ha pubblicato la nota dell’ARPAC del 16 gennaio. Il giorno dopo, 5 febbraio, il Servizio Ecologia della Regione Campania con lettera prot. 77096 ha chiesto chiarimenti all’ARPAC (consultare allegato 2) evidenziando alcune presunte contraddizioni e chiedendo al Comune di Benevento “di trasmettere, con la massima urgenza, la destinazione d’uso dell’area di localizzazione dei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzone, atteso che i valori sono prossimi al valore soglia CSC di cui alla citata Tabella 2 dell’Allegato 5 del titolo V (Bonifica di siti contaminati) alla parte IV del D.Lgs 152/06 e smi”.
Con la stessa lettera la Regione-Servizio Ecologia ha chiesto alla Provincia di Benevento di “svolgere le opportune indagini volte ad identificare il responsabile dell’evento di potenziale superamento e sentito il Comune, di informare lo scrivente settore, ai sensi dell’art. 244 del D.Lgs 152/06, se ricorrono le condizioni per dare avvio alla procedura per la bonifica dell’area interessata dal fenomeno”.
Il giorno dopo, 6 febbraio, il Comune di Benevento con la nota prot. 12783 ha scritto alla GESESA per chiedere immediate analisi su terreno e acque sotterranee precisando che solo a seguito di tali risultati si valuterà se procedere o meno con le procedure per eventuali bonifiche.
Infine, il 7 febbraio, ha scritto la Provincia-Settore Tecnico-Servizio risorse Idriche- (vedere allegato 3) per chiedere chiarimenti all’ARPAC sugli esami effettuati e sapere “se quanto verificatosi è un fenomeno isolato o trattasi di fenomeno che ha la sua storicità”.
Insomma, signor Ministro, – conclude la lettera di Altrabenevento – siamo tornati al punto di partenza! Se non si trattasse di una situazione estremamente seria si potrebbe scrivere una di quelle esilaranti storie di burocrazia di altri tempi”.