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Ludopatia, Don Cozzi tra gli studenti sanniti: “Occhi aperti. E’ un rischio per tutti”
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“Il gioco d’azzardo come dice anche il Papa è un cancro sociale. Dobbiamo tenere gli occhi aperti perché la ludopatia è un rischio dietro l’angolo per tutti, anche per i ragazzi”. Così don Marcello Cozzi, presidente della Fondazione Nazionale “Interesse Uomo” e membro della Segreteria Nazionale di Libera, questa mattina nel corso dell’incontro con gli studenti sanniti al termine dello spettacolo teatrale “Gran Casinò – Storie di chi gioca sulla pelle degli altri”. La rappresentazione è andata in scena al Teatro Massimo grazie alla compagnia “Itineraria Teatro” che fin dal 1994 produce e realizza solo spettacoli di Teatro Civile a livello nazionale.
Una storia che parla dei rischi, ma anche sui drammi che i giocatori vivono nel quotidiano. Una affresco su reali situazioni di disagio che la ludopatia comporta per centinaia di persone che diventano schiavi del gioco compromettendo affetti e la serenità familiare.
“Dobbiamo decidere cosa fare con il gioco d’azzardo – ha aggiunto Cozzi -. Lo dico agli educatori, ai giovani, ma anche alle istituzioni. Viviamo in un paese dove convivono campagne di sensibilizzazione e pubblicitarie che alimentano il fenomeno. E’ giunto il momento di riflettere seriamente su quale direzione prendere”.
L’appuntamento di questa mattina, rappresenta il primo passo di Slotmob, in programma il prossimo 20 maggio. Si tratta di un evento, promosso dalla Caritas sannita all’interno di #PortidiTerra2018, che vuole accendere i riflettori sulla presenza di slot machine punti e sui pericoli che la ludopatia porta con sé.
Una battaglia che la Chiesa beneventana porta avanti da tempo anche con uno studio che ha fatto emergere per il 2017 dati allarmanti: nel Sannio sono presenti più di 1.400 slot machine, 1 giovane su 2 pratica il gioco e la provincia di Benevento è al settimo posto a livello nazionale per gioco d’azzardo e scommesse, è il primo territorio della Campania per spesa annuale in macchinette, si parla di circa 900 euro pro capite che dai dati risulta essere l’8% del Pil provinciale.
“E’ un tema che non deve essere sottovalutato e ben vengano queste iniziative – ha concluso Cozzi -. Siamo chiamati ad affrontare il problema, ma anche a sostenere le vittime”.