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Telese, Abbamondi: solai degli uffici comunali a rischio sicurezza per sfondellamento

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“Crolla il soffitto della casa comunale prima dell’approvazione del bilancio. Sarà un presagio o è solo una coincidenza?”. Se lo chiede Angela Abbamondi, consigliere di opposizione a Telese Terme, che aggiunge: “Sabato scorso dal soffitto di un ufficio posto al primo piano del municipio si è staccato un pezzo di laterizio del solaio. Per evitare danni a persone e cose la stanza è stata immediatamente interclusa e sono stati avviati controlli nelle stanze attigue. All’esito delle verifiche è risultato che tutti i solai degli uffici sottostanti alla terrazza di copertura, ivi inclusa la stanza del segretario e del Sindaco, sono a rischio sicurezza per fenomeni di “sfondellamento”.
Quanto accaduto – aggiunge Abbamondi – sembra un triste presagio che rende l’idea di come questo comune stia letteralmente cadendo a pezzi, con edifici pubblici malridotti per totale mancanza di manutenzione, con strutture ricettive destinate ad ospitare anche grandi numeri, inesorabilmente fatiscenti, non a norma ed inagibili. Eppure per molte di queste strutture vengono pagati anche dei fitti che non si sa che fine fanno.
Una situazione quella degli immobili comunali che grida vendetta non fosse altro per il denaro pubblico che i contribuenti continuano a pagare in misura massima.
Purtroppo nel nostro comune – prosegue nella nota – le opere pubbliche cominciate e non ultimate sono sotto gli occhi di tutti: il caffè letterario, l’istituto scolastico di via Roma, il palazzetto dello sport, la piscina olimpionica, per non parlare della totale assenza di manutenzione delle aree pubbliche come lago, parco Jacobelli, pista ciclabile, per citare solo quelle più rappresentative.
La chiusura di un’ala del municipio ha comportato come conseguenza che i tre dipendenti che la occupavano sono stati costretti a trasferirsi altrove, fino a quando la situazione non verra’ ripristinata. Fortunatamente la stanza al momento del crollo non era occupata e si e’ evitato il peggio.
Di fronte a questa triste evidenza dei fatti – conclude Abbamondi – possiamo solo augurarci che i lavori che ora diventeranno obbligatori possano essere l’occasione per mettere a norma ed in sicurezza l’intera casa comunale. Non è possibile escludere neppure il trasferimento del comune altrove. A giorni verrà approvato il bilancio e vedremo se i soldi per provvedere agli interventi sono disponibili o se, come prevedibile, sarà necessario ricercarli altrove. Intanto una cosa è certa: il crollo della casa comunale non è una bella immagine per il nostro paese ed è il segno evidente della inadeguatezza di una classe politica dirigente incapace di assumersi le sue responsabilità. La città è ferita nella sua dignità ed orgoglio.