Scuola
Prevenzione droga, gli studenti del “Palmieri” incontrano i funzionari della Questura

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Tutto ciò che ruota intorno al mondo giovanile è attentamente osservato e studiato dai docenti dell’istituto “Luigi Palmieri” di Benevento che danno vita ad iniziative culturali che a volte affrontano temi molto scottanti come quello della droga.
Venerdì, 10 marzo, la scuola ha ospitato il vice questore e capo della Squadra mobile della città, Emanuele Fattori e Antonia Ranaldo, dirigente ambientale dell’ARPAC di Benevento con incarico professionale nel “Laboratorio sostanze stupefacenti”.
Il tema affrontato è stato “Prevenzione sull’uso di sostanze stupefacenti”, uno degli argomenti del Progetto curato dal docente Luigi Nobile “Conoscere per prevenire”.
Ranaldo ha fatto conoscere agli alunni delle classi terze, quarte e quinte, presenti nell’aula magna dell’istituto, gli effetti delle droghe più diffuse quali la cocaina, l’eroina e i derivati della cannabis, quest’ultima più consumata tra gli studenti.
Ha messo in guardia i ragazzi sull’elevata pericolosità, dovuta ai principi attivi in essa presenti, delle droghe sintetiche che, spesso, vengono assunte senza sapere cosa contengono e quali danni provocano al cervello.
Fattori, che nella sua carriera è stato anche in grandi città dove il fenomeno è molto diffuso, ha parlato delle sue esperienze dirette acquisite sul campo.
Si è soffermato sull’esito degli studi compiuti da Alfredo Carlo Altamura dell’IRCCS Policlinico di Milano secondo i quali l’uso delle droghe, dalla cannabis alla cocaina, provocano la psicosi. Si può finire in una clinica psichiatrica anche in età giovanissima e diventa difficile tornare indietro e recuperare le funzioni perdute.
Ha esortato i ragazzi a capire che se si spaccia o si fa uso di sostanze stupefacenti si commette reato con cui viene macchiata la fedina penale e si compromette l’immissione nel mondo lavorativo sia pubblico che privato. In conclusione ha raccomandato ai giovani convenuti di tenersi lontano da “questo mondo di felicità illusoria”.