POLITICA
Ciervo (LeU): “Servono scelte politiche verso una scuola democratica e inclusiva”

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“Siamo stati costretti ad annullare, per le ben note condizioni metereologiche, l’incontro sulla scuola, previsto, per martedì scorso, alla biblioteca provinciale. La scelta di dedicare, durante la nostra campagna elettorale, l’unico incontro tematico al futuro dell’educazione in questo paese è la chiara dimostrazione di quanto questo punto, accanto al problema del lavoro, sia centrale nel programma politico di LeU”. Così in una nota Amerigo Ciervo, candidato sannita alla Camera per Liberi e Uguali.
La presenza di dirigenti, docenti e altri operatori, insieme ad esponenti politici e sindacali, – aggiunge il docente sannita – avrebbe sicuramente dato vita a una discussione a più voci, aperta e franca, su dove sta andando la scuola italiana ai tempi della cosiddetta “buona scuola”. Avremmo riaffermato l’esigenza di scelte politiche verso una scuola democratica, inclusiva, una scuola in cui “non si fanno parti uguali fra diseguali”.
A tale proposito – prosegue – non è possibile non evidenziare la palese contraddittorietà della proposta dei 5S di voler nominare, in un ipotetico governo grillino, a ministro della Pubblica Istruzione uno dei consulenti che ha lavorato coll’ex-ministro Giannini alla famigerata “Buona scuola”. E, poiché nelle nostre iniziative abbiamo sempre tenuto presenti i problemi del territorio (Sassinoro, Morcone operai ex-Russo), avremmo sicuramente discusso delle questioni poste dal documento dei sindacati relativo alla questione del dimensionamento scolastico in provincia di Benevento, un documento che facciamo nostro e che c’impegniamo a difendere e ad appoggiare in tutte le sedi.
Nella prima intervista concessa a una rete televisiva locale, al giornalista che mi chiedeva lumi, in caso di elezione, sul mio atto parlamentare, – conclude Ciervo riferendosi ad una puntata del format “Lo Scacchiere” di Ntr24 nel quale è stato ospite – ho risposto che l’interrogazione parlamentare sarebbe stata dedicata alla chiusura delle scuole nei piccoli paesi della provincia, con un’attenzione particolare a quelli del Fortore. “Chiudere le scuole nei piccoli paesi, per applicare criteri puramente economicistici e astratti, è come estirpare dal corpo di quelle comunità il cuore e la mente insieme”.