SANNIO
Miasmi ad Airola, il consiglio comunale si impegna ad azioni più serrate di controllo

Ascolta la lettura dell'articolo
Il consiglio comunale di Airola ha approvato all’unanimità il documento con cui prende atto della problematica relativa agli odori molesti, alle polveri sottili e ai rumori di via Caracciano.
L’atto di indirizzo politico è stato deliberato nell’assise aperta ai cittadini, convocata a seguito di una raccolta di 39 firme con cui alcuni residenti dell’area, dove insistono numerose aziende produttive, hanno richiesto una discussione pubblica dell’argomento che affligge la comunità da 11 anni.
Gia nel 2006, è stato sottolineato più volte durante il consiglio, fu proposta una discussione aperta della problematica attraverso la sottoscrizione di 346 cittadini che, però, portò a un nulla di fatto.
Il documento prevede, oltre alla presa d’atto della problematica definita “oggettivamente meritevole di attenzione per le conseguenze sulla salute pubblica”, “l’impegno a richiedere agli assessorati di competenza la definizione del piano di zonizzazione finalizzato al PUC, alla Regione Campania e all’Arpac un tempestivo e capillare monitoraggio delle emissioni degli scarichi delle aziende insistenti nella zona, al responsabile del settore Ecologia di rivedere le autorizzazioni industriali rilasciate, di attuare un controllo delle acque, il monitoraggio politico tramite una cabina di regia all’interno della commissione Ecologia sulle azioni poste in essere, di coinvolgere tra gli altri anche il reparto Noe per i controlli ambientali e di dare maggiore impulso alle attività in corso dall’ente comunale per quanto di sua competenza alla soluzione del problema ai fini della tutela della salute pubblica”.
Insomma, undici anni di attesa per i cittadini perché il consiglio comunale e la giunta guidata dal sindaco Michele Napoletano prendesse atto di un problema che era sotto gli occhi, le orecchie e il naso di tutti e su cui, come è stato riferito “il Comune ha competenze limitate”: un’azione tardiva se si pensa alle conseguenze delle attività industriali che in tutto questo tempo potrebbero aver compromesso la salute pubblica.
Fa riflettere, infatti, il dato evidenziato dal geologo Briuolo intervenuto nella discussione secondo cui “a seguito di un’analisi relativa al mercurio nel fiume Isclero alcune sostanze come cromo, fluoro e trialometani sono state rilevate nell’acqua potabile di Airola”.
“Sostanze che sono nella norma – ha precisato Briuolo – ma che non dovrebbero esserci e che vengono rilevate solo in presenza nella zona di raffinerie o concerie”.