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Sant’Agata de’ Goti, la storia: ‘La nostra casa è piena di crepe, abbiamo paura’
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Il terremoto degli anni ’80 ha ancora i suoi effetti non solo burocratici ma anche emotivi a distanza di trentasette anni: lo sanno bene Gino e Giovanna di Sant’Agata de’ Goti che da anni si confrontano con la burocrazia lenta e che non tiene in conto paure che la coppia di via Bosco Cupo vive quotidianamente.
La loro casa, ad occhio nudo, presenta forti lesioni, in alcuni casi delle vere e proprie crepe che hanno costretto Gino e Giovanna a trasferire molte suppellettili e ad allestire stanze di fortuna al piano terra. Anche qui, però, la struttura presenta fessure oltre a muffe per la pioggia che penetra dal tetto.
“Dopo la ricostruzione, nel 2000 la casa viene ritenuta agibile, ma passano pochi anni e si cominciano a notare le prime fessure.” A raccontarcelo è Giovanna che trattiene a stento le lacrime e chiede solo un po’ di attenzione dalle istituzioni per non vivere nella paura continua di un crollo improvviso.
Camminiamo insieme nelle stanze del piano superiore e ci fa notare la sensazione di vuoto sotto i piedi, ci fermiamo sul piccolo terrazzo che dà su un panorama meraviglioso e dal quale però Giovanna non vede l’ora di andar via.
Le dichiarazioni nel servizio video