Calcio
Benevento: la sconfitta con il Toro brucia ancora, ma bisogna lavorare per crescere

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Il Benevento sta facendo i conti con la dura legge della serie A. Ancora un sconfitta immeritata che adesso rischia di avere un contraccolpo psicologico sulle aspettative e sulle ambizioni dei giallorossi, attesi da un trittico infernale, visto che da domenica in poi, nel giro di una settimana, affronteranno Napoli, Roma e Crotone.
Due scontri con le big del campionato e una sfida in chiave salvezza che potrebbe rivelarsi già parzialmente decisiva. Baroni è amareggiato ma consapevole di avere a disposizione un gruppo che è in grado di rialzarsi e cominciare finalmente a far punti. Certo, già il 17 al “San Paolo” sarà davvero complicato uscire indenni contro un avversario che soprattutto in casa è una sorta di rullo compressore e che vanta una cifra tecnica di valore inestimabile. Ma nel calcio, si sa, ogni partita ha una storia a sé e il Benevento di sicuro non avrà la minima intenzione di fare da vittima sacrificale.
Baroni cercherà di ripartire dalle note liete che sono emerse dalla sfida col Torino (e che non sono poche): una maggiore attenzione in fase difensiva (gol incassato a parte, il bomber Belotti è stato reso inoffensivo da una grande prova dei due centrali di retroguardia), l’ottima intesa con i compagni dei nuovi arrivati Antei e Memushaj, l’incoraggiante esordio di Lazaar e la capacità di gestire il possesso anche contro squadre sulla carta qualitativamente superiori.
Come sostiene Baroni manca l’acuto, ovvero la giocata determinante da parte del singolo che è in grado di rompere gli equilibri, come accaduto, purtroppo all’inverso, con Samp, Bologna e Torino. Sotto accusa soprattutto il reparto avanzato: Puscas e Coda non riescono a sbloccarsi e Iemmello è apparso in ritardo di condizione, mentre Armenteros, in attesa di smaltire gli acciacchi, per il momento è ingiudicabile. In più, i due esterni D’Alessandro e Ciciretti faticano a trovare la via della conclusione.
Aspetti che l’allenatore ha ancora tutto il tempo di correggere, ma che, per smuovere la classifica, richiedono una certa solerzia.