Medio Calore
San Giorgio del Sannio, prosegue la battaglia per l’acqua del “Comitato H2O”

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“La lotta per l’acqua continua, a San Giorgio del Sannio in queste ultime settimane, e con l’arrivo dell’estate, è tornato a farsi sentire il problema delle chiusure serali dell’acqua potabile, creando forti disagi a tutti i cittadini”. Così in una nota il “Comitato H2O” di San Giorgio del Sannio.
“A seguito del comunicato stampa del sindaco, Mario Pepe, del 29 giugno scorso abbiamo prontamente risposto: Gentile Sindaco abbiamo avuto pazienza, abbiamo lottato in maniera civile, ci siamo confrontati ma soprattutto informati. Abbiamo coinvolto e allertato le testate giornalistiche locali e nazionali (e lei era con noi quando canale 5 ci ha dedicato uno spazio al tg) ma in virtù dei mancati cambiamenti possiamo affermare che siamo anche stati strumentalizzati in parte. Noi abbiamo già iniziato la guerra (sempre sensata e guidata dal buon senso e dalle competenze e mai da alcuna forma di violenza) e se in questa ci accompagna con la sua guida esperta come ci disse ne siamo più che lieti…altrimenti procediamo da soli.
Vista la scarsa adesione alla questione da parte dei concittadini – prosegue la nota – adesso procediamo con la coalizione con i cittadini di altri paesi che come noi sono sanniti e che vivono questo disagio. Invitiamo, nella riunione del 7 luglio, voi sindaci, in quanto rappresentati delle vostre comunità e parti di esse, ad abbracciare una linea unica, coesa, compatta, determinata per dare un chiaro segnale e contribuire ad un cambiamento di un sistema che fa acqua da tutte le parti. Immedesimatevi anche in uno solo dei vostri cittadini che la mattina va a lavoro e non si lava, la sera stanco torna a casa e non si lava, che per 3 giorni di seguito ha mangiato panini perchè non poteva cucinare e lavare i piatti, che non ha la libertà di uscire e fare un pò più tardi perchè al rientro non può neanche lavarsi le mani. Pensate a quelle donne, già stressate dai ritmi frenetici, che la mattina devono preparare pranzo, cena, riordinare e caricare quante più lavatrici possibili perchè al rientro potrebbero non trovare l’acqua. Pensi a quei bambini che spensierati vanno al parchetto a giocare e quando rientrano non possono rinfrescarsi, pensate agli ammalati, ai disabili che hanno la necessità di avere l’acqua h24!
Lei – conclude il Comitato – ci ha più volte raccontato di quando negli anni ’50 l’acqua in casa non c’era e ci ha dipinto scenari di altri tempi che per carità fanno parte di uno spaccato della nostra storia e resteranno dei bozzetti caratteristici di un’epoca che fu’…ma ora la vita è cambiata. La mancanza di acqua ci priva di una certa libertà, ci provoca stress psicologico e nonostante tutto da bravi cittadini continuiamo a pagare le bollette. Ci dica lei se non abbiamo avuto pazienza, se dobbiamo continuare ad averne rassegnandoci o se è il caso di procedere. Speriamo come sempre nel suo appoggio per procedere in una democratica azione di tutela e difesa dei diritti dei cittadini in riferimento ad un bene primario ed essenziale”.