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Costo conferimento rifiuti indifferenziati allo Stir: il Consiglio di Stato dà ragione alla Rocca

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Il Consiglio di Stato – Sezione IV ha dato ragione alla Provincia di Benevento ed alla Società Samte nel giudizio che le opponeva ad alcuni Comuni sanniti sul costo del conferimento dei rifiuti indifferenziati allo Stir di Casalduni per gli anni 2014 – 2015.

Lo comunica Claudio Ricci, Presidente della Provincia di Benevento, che ha voluto sottolineare come il Consiglio di Stato abbia riconosciuto la piena legittimità e la sostanziale correttezza delle deliberazioni da lui assunte in questi anni e finalizzate esclusivamente a garantire continuità ed efficienza alla gestione del ciclo dei rifiuti nel Sannio a tutela di tutti i cittadini.

“Le mie decisioni, sulla scorta delle determinazioni tecniche della Samte – ha precisato Ricci – hanno consentito di tenere in piedi il ciclo dei rifiuti nel Sannio. Del resto, la vertenza pluriennale, a causa di mancati introiti di alcuni milioni di Euro, ha portato sull’orlo del default la Samte ed all’apertura della procedura di Concordato preventivo, anticamera del fallimento della Società stessa, del blocco della gestione rifiuti nel Sannio e del licenziamento di 50 dipendenti”.

Il Consiglio di Stato, Presidente Vito Poli, Relatore Fabio Taormina, nell’accogliere le argomentazioni proposte dagli avvocati Felice Laudadio e Giuseppe Marsicano per la Provincia, e Luigi Diego Perifano per la Samte, ha riconosciuto innanzitutto che sia dovere di una Società pubblica che eroga servizi per la collettività operare in pareggio di bilancio: dunque, per il conferimento di rifiuti allo Stir di Casalduni, si deve parlare non di “tariffe”, ma di un “costo necessario” a tenere in pareggio costi e ricavi.

Il Collegio ha dunque ritenuto infondata la eccezione relativa alla irretroattività della tariffa evidenziando che la Provincia, in ragione della introduzione del costo di smaltimento presso il termovalorizzatore di Acerra, non poteva operare diversamente da come ha fatto, avendo infatti l’obbligo di garantire la integrale copertura dei costi del servizio espletato dall’impianto provinciale.

Il Consiglio ha aggiunto che i Comuni avrebbero comunque potuto recuperare la differenza tra la tariffa provvisoria e quella definitiva per l’anno 2014, all’atto dell’approvazione del Bilancio di esercizio del 2015 approvando la relativa variazione entro la data ultima del 30 luglio 2015.

Infine è stata confermata dal Consiglio di Stato la correttezza della programmazione economico-finanziaria della Samte dal momento che tutte le cause tecniche che hanno influito sui costi di funzionamento dello Stir di Casalduni sono state ritenute giustificate dal Giudice amministrativo.

Secondo Ricci, questa sentenza del Consiglio di Stato, che mette una parola definitiva chiudendo un un lungo contenzioso, rilancia la tesi sempre sostenuta dalla Provincia e da lui personalmente della necessità di un leale confronto tra le Istituzioni pubbliche soprattutto in una materia tanto delicata e di così forte impatto sull’ambiente come quella dei rifiuti. “Occorre, ha precisato Ricci, che tutti mettano in campo da subito la massima cooperazione istituzionale per realizzare quelle sinergie necessarie a gestire al meglio il ciclo dei rifiuti”.

Ricci ha così concluso: “L’Assemblea dei Sindaci da me convocata per il 5 luglio, seppure in una prospettiva diversa da quella di poche ore fa, costituisce il tavolo ideale grazie al quale esercitare quella capacità di proposta e di dialogo tra tutti i Soggetti interessati alla migliore gestione del ciclo rifiuti. Solo collaborando consentiremo al Sannio di continuare a migliorare, come ha sempre fatto negli anni scorsi, nella percentuale, già oggi altissima, di raccolta differenziata e di corretta gestione del ciclo rifiuti”.

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