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L@p Asilo 31, dibattito pubblico e incontro con i nativi americani della tribù Dakota

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Domenica 18 giugno alle ore 18 presso il l@p asilo 31 accogliamo per un dibattito pubblico i nostri fratelli e sorelle nativi americani che negli ultimi mesi hanno dichiarato guerra al governo americano per difendere la propria terra.

I Dakota sono una delle tribù della grande alleanza Sioux, in lotta ormai dall’inizio del 2016 per difendere la propria terra e la propria acqua dalla costruzione di un oleodotto lungo 346 miglia e che passa per i loro territori. Quei territori che questi popoli hanno visto assottigliarsi sempre di più sin dal 1874, sin dai tempi del Generale Custer.

La loro è stata una mobilitazione senza precedenti, spesso sfociata in repressione violenta: ben 440 manifestanti sono stati condotti in arresto e contro di loro hanno usato ogni forma di violenza, impiegando persino cani ammaestrati. Ci sono ovviamente interessi enormi dietro la costruzione della DAP (Dakota Access Pipeline): l’oleodotto è un progetto da 3.8 miliardi di dollari che dovrebbe servire agli USA per diminuire le forniture straniere e abbattere così i costi di approvvigionamento dall’estero: una storia che dalle nostri parti conosciamo bene, purtroppo.

Con un presidio durato più di un anno e con sede a Standing Rock, i Dakota hanno dato il via ad un movimento molto più grande di una tribù – la loro petizione ha registrato circa 10 milioni di adesioni negli USA. Questo movimento si è evoluto in un fenomeno politico-culturale globale che ha messo in evidenza la necessità di rispettare le Nazioni indigene e il loro diritto a proteggere la terra, l’ambiente e le generazioni future.
Le istanze dei Dakota allora sono anche le nostre e riconosciamo nelle loro preoccupazioni le stesse che ci hanno portato a dire no alle trivellazioni, no al Tap, no alla Tav, No ad Expo, no al Mose, no a quella globalizzazione che costruisce muri anziché abbatterli. Con noi il 16 infatti ci saranno esponenti di tutti questi comitati che rappresentano le più significative battaglie italiane contro la devastazione ambientale.

E così con lo stesso spirito di accoglienza e bisogno di federare i ribelli del pianeta siamo pronti ad accogliere i fratelli e le sorelle Dakota e lo faremo scambiandoci il pensiero, confrontandoci, prendendoci per mano e cominciando un cammino insieme.
Con il loro spirito e seguendo il loro esempio diremo che «nessuno è padrone della Terra; noi ne siamo semplicemente i custodi».

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