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Scuola

Invalsi, l’appello del Collettivo studentesco: “Boicottiamo le prove”

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“Come di consueto anche quest’anno si terranno i tanto discussi test nazionali Invalsi: dei quesiti uguali per tutti gli studenti che, spacciati per anonimi, hanno il compito di valutare il rendimento dei diversi istituti del paese”. Così in una nota il Collettivo autonomo studentesco.

“Sotto la maschera di banali prove valutative – scrivono i ragazzi -, si cela in realtà emblema del disfacimento e dello smembramento dell’istituzione scolastica italiana: la volontà di diffondere un sapere nozionistico e unilaterale ai danni di un sapere critico ed eclettico. In altre parole, gli studenti non vengono stimolati affinché elaborino soluzioni creative e alternative sviluppando simultaneamente le proprie specificità e soggettività, ma vengono indotti ad eseguire metodicamente l’applicazione delle nozioni che si apprendono tra i banchi di scuola. Il progetto di smantellamento delle individualità si mostra soprattutto nel fatto che i test Invalsi non tengano conto delle diversità dei singoli istituti.
Altra bugia è l’anonimato: di fatto ad ogni codice a barre corrisponde un determinato alunno, di una determinata scuola, codice a barre facilmente rintracciabile da parte dei professori che molto spesso usano i test Invalsi come ricatto.

Nulla di nuovo – prosegue la nota – se non fosse per l’approvazione della Legge 107 che, unitamente alle otto deleghe, vede i test Invalsi uno strumento non solo di maggiore controllo e depauperamento dell’istituzione scolastica, ma anche un mezzo di repressione. Tra i punti salienti delle otto deleghe si può riscontrare la dannosità del sistema scolastico oggi pensato, nello specifico una delle suddette deleghe impone l’obbligo dello svolgimento delle ore previste di alternanza scuola-lavoro e dello svolgimento dei test Invalsi per l’ ammissione all’esame di stato. Sembra evidente che quanto detto sopra ha la specifica funzione di imporre un sistema di dirottamento dei fondi scolastici e far fronte al sempre più imponente boicottaggio delle prove Invalsi da parte degli studenti e dei docenti, il quale l’anno scorso ha raggiunto la totalità in numerose città italiane e anche a Benevento. La risposta del MIUR è stata la grave e immediata punizione che ha etichettato gli istituti che hanno registrato un dato elevato di boicottaggio con “0” limitando la possibilità di questi di accedere ai fondi e progetti. Questo si chiama “ricatto”.

Il messaggio è chiaro – attaccano gli studenti -, nessun dissenso deve essere impunito, nessuna forma di rifiuto all’alienazione deve essere concesso. La scuola deve produrre lavoro a costo zero e deve insegnare la precarietà come stile di vita rendono gli studenti incapaci di comprendere la realtà.
Generazione Ribelle rappresenta il rifiuto di tutto questo, è la volontà delle nuove generazioni di riappropriarsi del futuro attraverso l’opposizione di un nuovo modello scolastico che si colloca agli antipodi della “Buona Scuola”, che si manifesta proprio nella lotta interna a quest’ultima. Questo 9 Maggio ha un valore aggiunto che chiama in causa non solo coloro che dovranno svolgere il test Invalsi, ma tutti coloro che vivono la scuola e sentono su se stessi le contraddizioni di questa.

Boicottare quest’anno le Invalsi significa boicottare tutto il sistema della scuola-azienda – concludono -, significa rispondere con altrettanta forza alle politiche scellerate che stiamo subendo e in questo modo dimostrare chiaramente che noi vogliamo essere soggetti pensanti, cittadini critici e protagonisti della nostra vita. Per questo il 9 Maggio la Generazione Ribelle non si fermerà, proseguendo la sua lotta contro le Invalsi e riunendosi in un presidio preceduto da una colazione sociale a Piazza Risorgimento che inizierà alle ore 9! Vi aspettiamo in tanti e #BoycottInvalsi sempre e comunque!”.

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