POLITICA
Forza Italia Giovani, una mozione spacca il coordinamento: “C’è un utilizzo personale del movimento”

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“Una mozione programmatica conserva in se l’intento di aprire una discussione, mentre in Forza Italia Giovani produce una epurazione totale. Di fatto, il coordinamento non viene azzerato ma vengono cacciati via coloro i quali hanno espresso una posizione dissenziente. Si tratta di un utilizzo personale del movimento, che risponde in questo modo invece di aprire una discussione sul documento”. Così in un comunicato diffuso alla stampa Giovanni Carpinone (Ex coordinatore provinciale vicario dei Giovani di Forza Italia giovani), Luca Palumbo (Coordinatore Forza Italia Giovani Valle telesina), Giuseppe Mazzeo (Coordinatore Forza Italia Giovanni Hinterland Benevento), Pietro Girardi (Coordinatore Forza Italia Giovani Fortore), Pasquale Calabrese (Coordinatore Forza Italia Giovani Valle Titerno).
“All’indomani della presentazione della mozione – si legge nella nota -, invece di intavolare un confronto, il coordinatore provinciale Campagnuolo ha revocato tutte le cariche. Si critica il modo di operare dei Cinque Stelle e si agisce allo stesso modo. Ci si scandalizza per aver dato evidenza pubblica al documento, senza considerare che le idee devono avere un volto. Se non si condividono delle posizioni, è legittimo che non ci si voglia appiattire su quello che è l’andazzo collettivo. D’altronde la politica non è un luogo per educande e la divergenza di opinione, come il confronto pubblico, sono sempre ammessi. Evidentemente Campagnuolo la pensa diversamente ed invece di aprire un tavolo di confronto, come ogni buon caposquadra farebbe, il tavolo lo elimina. Una metodologia stalinista adottata anche in altri frangenti, soprattutto nell’attività di nominificio fine a se stessa.
Viene da chiedersi, a questo punto, che senso avesse avere un coordinamento svuotato di qualsiasi ruolo – attaccano i giovani di Forza Italia -. Forse è un bene che si sia estinto, considerato che non ha prodotto grandi risultati. Certo, oggi tutti sappiamo che ci sono le buche sulla Benevento – Caianello, non tutti invece sapranno che a Benevento sono passate le famose 500 del no al referendum costituzionale, visto che Piazza Castello era praticamente vuota. Veniamo accusati di aver condotto un movimento becero, carbonaro. Eppure abbiamo dato alle nostre intenzioni evidenza pubblica proprio perché non abbiamo problemi ad assumerci le nostre responsabilità. Probabilmente qualcuno dovrebbe tirare le somme e rendersi conto che se le uniche persone a far parte del movimento giovanile forzista e a ricoprire, contestualmente, cariche elettive si sono allontanate, c’è un problema politico ampio.
In questo momento – concludono -, l’espressione elettiva e la potenza elettorale di Forza Italia Giovani è pari a zero, ed in politica i numeri rivestono implacabilmente il loro peso. Senza tener conto della considerazione di cui il movimento gode. Basti pensare che quando si convocò la conferenza stampa successivamente al risultato referendario, la stampa non si presentò. Resta da chiedersi come i vertici del partito possano consentire una tale deriva autoritaria lesiva di quei principi cardine su cui dovrebbe basarsi il confronto politico”.