Comune di Benevento
Benevento, dal Consiglio comunale l’ok al dissesto. La minoranza: “Scelta politica”
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Con 20 voti a favore, 7 contrari e 4 astenuti (Nicola Sguera e Marianna Farese del M5s; Marcellino Aversano di Alleanza Riformista e Vincenzo Sguera di Ncd) è stato deliberato, a Palazzo Mosti, il dissesto finanziario del Comune di Benevento.
La decisione è avvenuta a seguito della discussione in consiglio comunale oggi, che si è presentato sin dalle prime battute concitato sia per le dichiarazioni contrarie da parte dell’opposizione che per la presenza di associazioni e sindacati che hanno contestato la scelta di dichiarazione del dissesto per le conseguenze sui cittadini.
Per i consiglieri di opposizione Raffaele Del Vecchio, Fausto Pepe e Francesco De Pierro si tratta di “un dissesto politico e non tecnico e di una deliberata scelta di non percorrere l’opzione del piano di riequilibrio proposto ad aprile 2016 dall’amministrazione a guida Pepe”.
Alla base delle motivazioni contrarie secondo i consiglieri del centrosinistra non ci sono i presupposti previsti dall’art.244 del Tuel per la dichiarazione del dissesto, ovvero “l’incapacità dell’ente di assolvere alle funzioni e ai servizi indispensabili o, se esistono nei confronti dell’ente, crediti certi, liquidi ed esigibili cui non si possa fare fronte con il ripristino del riequilibrio di bilancio o con lo strumento dei debiti fuori bilancio”.
“I servizi indispensabili alla comunità – hanno ribadito nei lori interventi Del Vecchio e Pepe – non sono mai stati interrotti. Resta da capire, invece, quali sono i crediti certi, liquidi ed esigibili non risolvibili e da dove provengono e perché non si è proceduto all’attuazione del piano di riequilibrio, che, peraltro, – ha sottolineato l’ex vice sindaco – è ancora sotto giudizio della Corte dei Conti e non ne ha ricevuto diniego.”
Per questo Del Vecchio ha presentato una richiesta di integrazione alla relazione del collegio dei revisori contabili, puntualmente bocciata con 20 voti contrari.
“Il dissesto è stata una strada inevitabile motivata dalla relazione tecnica degli organi competenti e non c’erano le condizioni per attuare il piano di riequilibrio” – ha detto l’assessore alle Finanze Serluca, che, ha anche presentato le conseguenze future sui cittadini come l’aumento delle tasse e la penalizzazione dei creditori.
Nulla, invece, secondo Serluca, l’ipotesi della messa in mobilità dei dipendenti comunali “perché – ha detto – come ente siamo in questo senso sottodotati.”
“Andiamo in dissesto – ha detto Pepe – senza aver tentato la strada del piano di riequilibrio perciò è un disseto a guida politica.”
“Volutamente – ha aggiunto – si è fatto saltare il fondo rotativo con cui si potevano coprire i 19 milioni di euro di debiti fuori bilancio riconosciuti ad aprile 2016 e i 3 milioni in più correlati alle sentenze.”
“Il Comune – ha poi aggiunto – ha ancora una capacità di indebitamento del 4 per mille. Pertanto il problema secondo Pepe non sono i debiti ma la mancata riscossione delle tasse e in particolare della Tari.” Per De Pierro “si va al dissesto sulla base di presunzioni”.
Le dichiarazioni nel servizio video