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Mensa scolastica, Altrabenevento: “Bambini terrorizzati dal blitz della Municipale”

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“Ieri l’altro alla scuola Sant’Angelo a Sasso tre Vigili Urbani senza divisa, hanno effettuato un controllo che ha creato molte tensioni tra le insegnanti e i bambini, soprattutto quelli della scuola dell’infanzia che non hanno potuto consumare i pasti portati da casa o forniti da una ditta incaricata dai genitori. Il fatto è gravissimo al punto che molti non hanno creduto si potesse trattare di agenti della polizia municipale ed invece, purtroppo, sono stati proprio loro”. Così il coordinamento dell’associazione “Altrabenevento” interviene sull’ultimo atto della vicenda mensa.
“Infatti – spiega la nota – la Giunta Comunale con un comunicato di ieri, rivendica il blitz inaudito. Si legge nel documento ufficiale di Palazzo Mosti che il controllo si e’ reso necessario perché solo la ditta affidataria del servizio, “controllata quotidianamente” può fornire pasti ai bambini e non deve subire la concorrenza sleale di altre ditte incaricate dai genitori. Con lo stesso comunicato la Giunta conferma, però, che i bambini hanno il diritto di consumare il pasto alternativo se non aderiscono al servizio di mensa organizzato al Comune. Ma questa non è una concessione di Mastella, è un diritto riconosciuto da diverse sentenze di giudici piemontesi e lombardi che si applicano su tutto il territorio nazionale. Nessuno, però, può vietare ai genitori di fornire ai figli i panini, o i pasti preparati in casa, oppure quelli acquistati da qualunque fornitore! Non fa differenza se il contenitore con il cibo lo porta a scuola la mamma o il fornitore incaricato e ufficialmente delegato.
E’ chiaro, inoltre, che non si tratta di “concorrenza sleale” perché i genitori non si sono fatti incantare da altre ditte, ma hanno scelto di prendersi il fastidio di cucinare al mattino presto o pagare per intero il pasto acquistato da un fornitore, avendo scelto di non partecipare al servizio – prosegue Altrabenevento -. Aggiunge il comunicato del Comune di Benevento che sarà inviata ai Dirigenti Scolastici una nuova circolare per vietare l’accesso di pasti non controllati nelle scuole. Ma se il problema era solo quello di definire meglio le regole per i pasti alterativi alle vaschette, perché Mastella non ha organizzato una riunione? Perché era necessario il blitz che ha creato tensioni anche ai bambini?
In realtà, durante la visita dei Vigili Urbani di martedì scorso, è stata messa in discussione l’attività delle insegnanti che aiutano i bambini ad aprire le vaschette senza essere dotate di adeguate certificazioni sanitarie – sottolinea il coordinamento dell’associazione -. Quindi, il problema non è il pasto delle ditte “concorrenti”, perché con tale argomentazione si possono vietare tutti i pasti portati da casa in quanto i bambini hanno certamente bisogno di piccoli aiuti per aprire i termos o qualunque altro contenitore. Qualche settimana fa la cooperativa avellinese ordinò ai propri dipendenti di cacciare dai refettori i bambini che non consumavano le vaschette fornite per incarico del Comune, ma le lavoratrici iscritte alla CUB si rifiutarono. Le mamme protestarono e il sindaco fu costretto a censurare il comportamento della ditta Quadrelle 2001 annunciando, pomposamente, che avrebbe mandato nelle scuole i Vigili Urbani per tutelare il diritto al pasto anche dei bambini che non aderiscono al servizio di mensa. Adesso ha fatto esattamente il contrario!
Che cosa è cambiato? Il sindaco Mastella, l’assessora Amina Ingaldi e la intera Giunta perché adesso difendono il servizio che, contrariamente a quanto affermato con il comunicato del Comune di ieri, non è affatto controllata quotidianamente? Anzi – conclude Altrabenevento -, la Commissione Mensa non ha ancora potuto fare alcun controllo e la dietista consigliera comunale, Giuseppina Pedà, viene ancora puntualmente ignorata e scavalcata”.