Comune di Benevento
Del Vecchio attacca: “Si evitino reciproco discredito e delegittimazione”

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“Conosco il consigliere Renato Parente come persona politicamente intelligente e corretta, ma nella nota in risposta al segretario cittadino del PD non ritrovo alcun elemento né di intelligenza né di correttezza politica e faccio fatica a credere che ne sia stato lui l’estensore. Ai responsabili della contraerea comunicativa dello staff del sindaco andrebbero date precise indicazioni di non superare il limite del corretto confronto e della civile dialettica politica, e questo nell’interesse di tutti”. Lo scrive in una nota il consigliere comunale ed ex vice sindaco di Benevento, Raffaele Del Vecchio
“Giovanni De Lorenzo – aggiunge – ha espresso, a nome del partito che rappresenta, un giudizio politico sull’operato dell’Amministrazione, interpretando, peraltro, l’opinione ormai assai diffusa in Città che questa Amministrazione sia molto protesa verso feste e festini e meno attenta, se non assente, su altri aspetti della vita della comunità.
La smentita a questo giudizio negativo dovrebbero venire dai fatti, dagli atti amministrativi, dalla discontinuità rispetto al passato promessa in campagna elettorale, ma tutto questo tarda ad arrivare.
L’unica risposta che non è legittimo dare è rimandare a vicende amministrative di un altro Ente e ricordare che Giovanni De Lorenzo è un avvocato – io aggiungo bravo e preparato – che difende la Provincia di Benevento in alcuni giudizi. E quindi? Cosa c’entra la Provincia o la professione di De Lorenzo con i temi posti in discussione? Nulla. Ci rimette solo la credibilità e l’utilità del confronto politico.
La campagna elettorale – spiega Del Vecchio – ormai è terminata e i ruoli sono stati assegnati dal corpo elettorale. C’è chi deve governare e chi deve fare l’opposizione. In questa dinamica democratica deve vivere il confronto e anche lo scontro tra modi alternativi di immaginare la vita della comunità, di risolvere i problemi, di fissare le priorità, ma l’errore che si dovrà assolutamente evitare è il reciproco discredito e la reciproca delegittimazione. Ne farebbe le spese unicamente la fiducia nella politica.
Per quanto riguarda il comunicato congiunto dei gruppi PD e Del Vecchio Sindaco – a nome di sette consiglieri comunali, non solo dei capigruppo – non mi pare che avesse un contenuto particolarmente offensivo e se è stato percepito come tale me ne rammarico, perché non era questa l’intenzione.
Sollecitare il Sindaco a presentare al Consiglio Comunale il programma di mandato non è soltanto un richiamo al rispetto delle norme statutarie – che pure andrebbero rispettate – ma rappresenta l’esigenza di far conoscere ai cittadini cosa dovranno realmente aspettarsi nei prossimi cinque anni. Che è cosa ben diversa dagli illusionismi della campagna elettorale.
Peraltro, accanirsi sui due capigruppo mi è sembrato, francamente, fuori luogo. Italo Di Dio, tra le persone a me più care e vicine, non ha colpe da espiare. È stato componente del cda dell’ASIA per alcuni anni e per questo, se tanto mi dà tanto, dovrebbe godere dell’apprezzamento di Mastella almeno quanto Lucio Lonardo, che è stato riconfermato alla guida dell’Azienda.
Francesco De Pierro, invece, – conclude Del Vecchio – ha partecipato alla costruzione di un nuovo progetto politico che io ho incarnato come candidato sindaco, sottoponendo la sua scelta al giudizio del corpo elettorale e non passando da una squadra a un’altra in corso d’opera. Questo, secondo i miei parametri, lo rende meritevole di rispetto”.