Comune di Benevento
Mensa, Pepe attacca Mastella e aggiunge: si parta dalla diminuzione degli utenti
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“Una buona comunicazione è essenziale in campagna elettorale. E una comunicazione è buona quando non distorce la realtà e non crea false aspettative nei cittadini per meri fini elettorali. E’ il caso della vicenda mensa scolastica”. Così Fausto Pepe, consigliere comunale d’opposizione, intervenendo sulla vicenda della mensa scolastica.
“Il neo-sindaco, quando era ancora un semplice concorrente al più alto scranno di Palazzo Mosti, ha indicato nel suo programma elettorale tre obiettivi riguardanti questa vicenda: la tutela della salute dei bambini, il servizio e la qualità del cibo, ottenibili, sempre a suo dire, con un’unica mossa: la ristrutturazione del centro Cottura di Capodimonte. Oggi pare, invece, che ci avviamo all’indizione di una nuova gara d’appalto europea espletata con la valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, attenzionata dall’ANAC, senza il contributo di Soresa e Consip e soprattutto senza il centro cottura. Nessuna novità sotto al sole.
Per quanto riguarda le modalità di indizione del bando di gara e il conseguente lavoro dell’ANAC è la legge, DL 50 del 2016, che disciplina quale deve essere l’azione dell’ente appaltante e non di certo una riunione di giunta comunale. Per quanto concerne, d’altro lato, Soresa, Consip e centro cottura, sbandierati nelle settimane prima del voto, si fa grossa confusione e si è in evidente malafede: Soresa è la società della Regione Campania che si occupa di sanità.
Per quanto riguarda Consip e centro cottura mi meraviglio che si sia potuto pensare che nelle mie funzioni da sindaco non abbiamo provato ad intraprendere queste strade alternative: Consip per questo specifico servizio non poteva già un anno fa concorrere alla risoluzione positiva della questione, mentre la ristrutturazione del centro cottura non era e non è nelle possibilità finanziarie dell’Ente.
Predisponemmo, inoltre, con la collaborazione di un’attuale consigliera comunale di maggioranza, oltre 300 schede alimenti a seguito di un confronto con i genitori. Si intende utilizzare quelle stesse? Lo chiedo per comprendere meglio come sia possibile che questa stessa strada, percorsa da noi fosse foriera di disastri e perseguita dalla nuova amministrazione sia una grande novità”.
“Il punto di riflessione che dovrebbe guidare l’azione amministrativa in questa fase – continua nella nota – sta nella diminuzione del numero di utenti, sopraggiunto a seguito dell’impossibilità del comune di continuare a compartecipare al servizio mensa a causa dei forti tagli al bilancio. Le ditte, per poter presentare offerte serie, devono essere a conoscenza nel numero di pasti da servire. Si potrebbe provare a capire ciò, con la collaborazione di tutti gli istituti scolastici e attraverso gli uffici dei servizi sociali, avviando un rapporto di dialogo diretto con i cittadini e con le famiglie”.
“Riuscire a creare un rapporto di fiducia e una sinergia continua con i propri concittadini – conclude Pepe – è il primo passo per amministrare bene una città”.