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Ballottaggio, Slow Food lancia appello a Mastella e Del Vecchio

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In occasione del ballottaggio a sindaco del capoluogo sannita, Slow Food Benevento, allo scopo di promuovere i temi inerenti la centralità del cibo, sottopone ai candidati a sindaco una serie di punti ritenuti importanti per lo sviluppo del benessere locale.
Questi i punti: promuovere un sistema di distribuzione del cibo che restituisca valore e dignità a chi lavora la terra, attraverso la costituzione di un Mercato della Terra Sannita, attraverso l’ inserimento nei circuiti del commercio, della ristorazione collettiva e commerciale, dei prodotti agricoli provenienti dall’agricoltura, dall’allevamento locali, valorizzando tutte le buone pratiche e iniziative per la riduzione degli sprechi, favorendo il recupero, il riutilizzo, riducendo gli imballaggi; contribuire a semplificare l’applicazione delle norme nazionali, regionali, territoriali e promuoverne di locali, in tema di normative igienico-sanitarie e di produzioni agricole, vegetali e zootecniche, in merito soprattutto alla trasformazione, alla vendita diretta e al potenziamento delle aziende agricole e agrituristiche. Molto spesso le piccole realtà sono schiacciate da una eccessiva burocrazia normativa, adatta più alla grande industria, ma dimentica del benessere delle microeconomie locali; difendere il suolo, il paesaggio, il territorio, con azioni di contrasto ai piani urbanistici sovradimensionati, agli abusi edilizi e successivi condoni e alla suburbanizzazione che fa scempio di territorio, una politica attiva di contenimento del consumo di suolo fertile quale bene comune e risorsa non rinnovabile, per la prevenzione e mitigazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico e per favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici. L’introduzione dunque di un censimento del patrimonio edilizio esistente per il suo recupero ai fini abitativi e produttivi, favorendo inoltre la costituzione di orti sociali urbani e promuovendo il riutilizzo delle terre incolte per la produzione di cibo.
Non solo: difendere la legalità nei sistemi di produzione del cibo: contrastare cioè l’utilizzo del lavoro nero e/o del caporalato nelle aziende agricole o nelle imprese alimentari, impedire lo sversamento abusivo dei rifiuti su suoli agricoli, favorire un rapporto sempre più stretto fra produttori e consumatori (coproduttori) per rendere più trasparente il lavoro di chi produce cibo; tutelare la biodiversità, vegetali, animali e delle tradizioni alimentari legate ad esse, sostenendo le azioni politiche a livello regionale e nazionale a difesa del sistema agroalimentare europeo e italiano, vedi contrasto ai trattati di libero scambio TTiP e Ceta, favorendo in particolare lo sviluppo di un’agricoltura locale più rispettosa dell’ambiente, libera da OGM e condotta con pratiche agronomiche di lotta integrata e biologiche, anche attraverso la promozione dei Presidi Slow Food a difesa delle produzioni agricole e gastronomiche minacciate dall’oblio e estinzione, attraverso la tutela delle sapienze locali, fonte di sapere e di saper fare, importante valore per i sistemi economici locali, attraverso progetti educativi volti alla promozione della cultura del cibo nelle scuole e presso tutti i cittadini.