AMBIENTE
Trivelle, il docente Guadagno spiega il referendum del 17 aprile
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Si avvicina la data scelta per il referendum sulle trivelle. Domenica 17 aprile, tra poco più di 15 giorni, gli italiani saranno chiamati a decidere se i permessi per estrarre gli idrocarburi in mare, entro 12 miglia dalla costa – più o meno a 20 chilometri da terra – debbano durare fino all’esaurimento del giacimento, come avviene attualmente, oppure fino al termine della concessione.
Il parere degli elettori è stato richiesto da dieci consigli regionali che hanno raccolto le firme necessarie per indire il voto popolare. Si tratta, dunque, di un quesito tecnico sul quale Ntr24 ha voluto fare un po’ di chiarezza grazie all’aiuto del geologo e docente dell’Unisannio Francesco Guadagno.
In sostanza, non cambierà nulla per quanto riguarda le trivellazioni su terra e in mare oltre le 12 miglia, né ci saranno variazioni per le nuove concessioni entro il limite delle 12 miglia, già proibite dalla legge per tutelare le coste e il turismo.
Discorso che riguarda anche le aree interessate da progetti di ricerca degli idrocarburi, come Sannio e Irpinia. C’è, però, l’aspetto legato al quorum del 50% più uno che bisognerà necessariamente raggiungere per rendere valida la consultazione. Una partecipazione che potrebbe segnare una svolta verso una maggiore attenzione ai problemi ambientali.
“E’ importante – ha concluso Guadagno – far crescere la consapevolezza dei cittadini. Il Sannio, come altre zone d’Italia, soffre di problemi idrogeologici legati all’eccessivo consumo e utilizzo delle risorse naturali”.
L’intervista nel servizio video