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Il declino delle università: all’Unisannio l’indagine sugli atenei
Il curatore della pubblicazione, Gianfranco Viesti: "Si tratta di un testo scientifico che cerca di far capire come stanno effettivamente le cose e sollecita la politica a pronunciarsi in merito”Ascolta la lettura dell'articolo
Se è vero che il grado di istruzione è uno dei parametri per individuare il benessere di una nazione, in Italia, e principalmente al Centro e al Sud, le cose non vanno affatto bene.
E’ questo uno degli spunti di riflessione che emergono dal rapporto di ricerca 2015 della Fondazione Res, a cura di Gianfranco Viesti, “Università in declino” (Donzelli Editore). Il volume, presentato questo pomeriggio all’Unisannio, è un’indagine accurata sugli atenei del Paese, sulle loro criticità e sui loro punti di forza.
“Si tratta – ha spiegato l’autore – di un testo scientifico che cerca di far capire come stanno effettivamente le cose e sollecita la politica a pronunciarsi in merito”.
Secondo i dati della ricerca in tutta Italia c’è stata una contrazione del 20% dell’intero sistema universitario nel periodo che va dal 2008 al 2015. In sostanza abbiamo assistito ad un taglio delle risorse economiche, alla riduzione degli iscritti, dei docenti, che diventano sempre più anziani, e dell’offerta formativa.
Una tendenza, spiega il rapporto, che attualmente non ha riscontro in nessuna altra nazione, né in nessun altro campo di azione pubblica in Italia.
A pagare di più la diminuzione demografica, e il conseguente calo di iscritti e fondi, è il Sud: in particolar modo gli atenei delle isole che potrebbero anche essere a rischio chiusura. Criticità importanti si riscontrano anche nelle grandi università generaliste.
Se la cava, secondo i numeri dell’indagine, l’Unisannio grazie soprattutto alla specializzazione in alcuni settori.
“Si tratta di un quadro complesso che deve, necessariamente, essere affrontato – ha concluso Viesti – per evitare il collasso del sistema”.