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Sant’Arcangelo Trimonte ‘testimonial’ contro le teorie criminologhe di Lombroso

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Il Comune di Sant’Arcangelo Trimonte si schiera contro le teorie di Cesare Lombroso, il medico e antropologo veronese noto per i suoi studi sul concetto di “criminalità per nascita”, secondo cui l’origine del comportamento criminale è insita nelle caratteristiche anatomiche del criminale, persona fisicamente differente dall’uomo normale in quanto dotata di anomalie e atavismi, che ne determinavano il comportamento socialmente deviante.
A stabilirlo è una delibera di giunta approvata lo scorso 15 marzo dalla giunta guidata dal sindaco Romeo Pisani. La comunità sannita sarà testimonial e condividerà gli obiettivi del Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso”, che dal maggio 2010 lotta per evidenziare il disvalore scientifico delle tesi sostenute dal ricercatore, in particolare sul delinquente nato, riconoscibile dalla pura misurazione antropometrica del cranio.
Non solo: scopo dell’associazione e dell’amministrazione di Sant’Arcangelo Trimonte è anche quello di restituire le residue e martoriate spoglie trattenute nel Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” di Torino ai discendenti che abbiano fatto richiesta ai fini di una degna sepoltura. La struttura è stata infatti riaperta nel 2009, dopo una chiusura di 61 anni, per illustrare secondo i curatori l’erronea teoria scientifica del medico attraverso l’esposizione dei resti umani.
In particolare, il Comitato si sta battendo per ottenere la restituzione dei resti mortali di Giuseppe Villella, un cittadino di Motta Santa Lucia, il cui cranio è esposto nel museo torinese ed è considerato il prototipo del “delinquente per natura”, con un persistente danno di immagine per la Calabria e per i meridionali. L’iniziativa del Comune di Sant’Arcangelo Trimonte e dell’organismo “No Lombroso” è volta alla tutela e al rispetto dei diritti umani nell’eliminare qualsiasi atteggiamento di discriminazione, razzismo e offesa della dignità.