Titerno
Castelvenere, integrazione e rispetto delle diversità al centro della festa di Natale degli studenti dell’Iposea

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Il Natale è parte integrante della cultura cristiana e italiana. Alcuni scuole però hanno creduto necessario cancellare simboli natalizi e tradizioni lunghe decenni, che potessero ledere o dar fastidio chi non condivide lo stesso credo religioso.
Di converso invece, c’è’ chi crede che l’integrazione sia la soluzione migliore nella società multietnica nella quale viviamo. A tal proposito l’Iposea di Castelvenere ha voluto celebrare la consueta manifestazione natalizia, incentrando tutto sull’integrazione, sull’accettazione e sul rispetto delle diversità, segno visibile nella nostra scuola della convivenza di varie culture.
Coronamento del lavoro della dirigente Elena Mazzarelli, che ha tradotto nella vita scolastica quelli che sono i principi dell’inclusione, mantenendo nelle diversità l’unicità dell’individuo, è’ stata una manifestazione natalizia tenutasi il 21 Dicembre nella parrocchia di Castelvenere.
Gli alunni dell’Istituto, hanno voluto all’altare un presepe realizzato con la pasta di sale. Partendo da San Francesco, che nel 1223 realizzo’ a Greccio il primo presepe, i ragazzi con l’intento di abbracciare diverse culture religiose, hanno altresì portato all’altare i simboli dell’Ebraismo, Islamismo e Buddismo.
Sono stati intonati i canti natalizi con la conseguente lettura di un passo del Vangelo, del Corono in lingua araba e della preghiera sulla tolleranza di Voltaire. Un grazie particolare va al parroco di Castelvenere, Don Filippo Figliola, che ha spalancato le porte della Chiesa con la sua solita accoglienza.
La dirigente Mazzarelli nel porre gli auguri agli alunni e All’intero personale docenti, ha letto uno stralcio del discorso del sinodo sulla Famiglia, di Papa Francesco, ribadendo l’importanza della coesione tra popoli e del rispetto dell’identità culturale di ciascuno. Infine nel ringraziare tutti i Docenti gli studenti e il personale ATA che hanno realizzato la manifestazione ha sottolineato che la cultura non è sottrazione ma integrazione e arricchimento di conoscenze un valore aggiunto per promuovere la fratellanza e il rispetto dei popoli e delle etnie.