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Scuola

Benevento, riparte il servizio di mensa scolastica: consegnati 500 pasti. A contrada San Vito la protesta delle mamme

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    GUARDA VIDEO Chiarezza, serietà e pasti di buona qualità. Richieste legittime quelle dei genitori dei piccoli studenti della scuola primaria “San Vito” di Benevento che, nel giorno della ripresa della mensa, hanno protestato di fronte l’istituto.

    Non si placano le polemiche su un servizio che non sembra riuscire a decollare definitivamente, nonostante Palazzo Mosti l’abbia aggiudicato in maniera provvisoria alla ditta Quadrelle 2001. I pasti consegnati all’interno della scuola sono stati una quindicina su una popolazione studentesca di oltre 100 bambini. “Noi vogliamo la mensa – hanno messo subito in chiaro i genitori -. Il vero problema, però, è la mancanza di chiarezza da parte delle istituzioni”.

    Due i nodi principali che preoccupano. Il primo relativo al qualità del cibo: “Nessuno ci ha spiegato come è possibile garantire un pasto degno di questo nome e che rispetti le tabelle della nutrizionista con un prezzo che ha subito un ribasso del 55,50%”. Una domanda che tormenta i genitori dopo quanto accaduto lo scorso anno scolastico.

    A preoccupare le famiglie è anche il centro di cottura, utilizzato dalla ditta che si è aggiudicata la gara provvisoria, che è lo stesso dove venivano preparati i pasti lo scorso anno. Le mamme, dunque, chiedono un cambio di rotta netto rispetto al passato.

    La mensa provvisoria dovrebbe andare avanti fino al prossimo 29 febbraio. Nel frattempo, il Comune cercherà di concludere le procedure del bando ordinario. Ma le famiglie non ci stanno e chiedono soluzioni alternative che permettano ai loro figli di mangiare pasti fatti in casa all’interno dell’istituto, come accaduto fino ad oggi.

    All’uscita di scuola, i bambini mangiano rapidamente un panino nel piazzale dell’istituto, poco dopo dovranno tornare per proseguire le lezioni. Un disservizio enorme per i genitori e una situazione da risolvere assolutamente per i ragazzi che non possono, fino alla fine di febbraio, mangiare per strada.

    Una vicenda che, però, non riguarda solo la scuola San Vito, ma abbraccia moltissimi plessi del capoluogo. Secondo il dato fornito dal dirigente del settore Servizi al Cittadino di Palazzo Mosti, Giuseppe Moschella, i pasti consegnati in giornata sono stati 500: 400 per i bambini e 100 per insegnati e personale.

    A breve, inoltre, dovrebbero anche essere ultimate le nomine per la commissione per i controlli. Ad ogni modo, in città l’attenzione resta altissima sulla vicenda.

    L’ACCUSA DI ALTRABENEVENTO – “Come si poteva immaginare è cominciato questa mattina tra le polemiche, il servizio di mensa scolastica del Comune di Benevento. Le richieste di pasti che l’anno scorso erano circa 1.600, oggi si sono ridotte ad alcune centinaia compreso quelle per i professori. Naturalmente il sindaco Fausto Pepe e il comandante-dirigente Giuseppe Moschella ritengono che la responsabilità del crollo clamoroso delle richieste sia da attribuire ai Dirigenti scolastici che hanno consentito ai genitori di fornire ai bambini panini o pasti preparati a casa.

    In realtà, la circolare che annunciava l’inizio del servizio è arrivata tardi alle scuole e comunque nessuno si può nascondere dietro motivazioni burocratiche. E’ noto infatti, che molti genitori hanno rinunciato al servizio dall’inizio dell’anno, molti altri che hanno prenotato stanno comunicando le disdette e quelli che comunque aderiscono rimangono molto preoccupati soprattutto per il rapporto tra qualità e costo del pasto, troppo basso.

    Da diverse settimane le mamme chiedono spiegazioni e la risposta nella sostanza è: se vi bene è così altrimenti riportate a casa i bambini all’ora di pranzo. E’ una sfida inaccettabile! Si tratta di un servizio a domanda individuale e quindi i genitori non possono essere pressati, devono essere convinti. Le mamme, dopo l’esperienza passata hanno tutti i motivi per pretendere di essere rassicurate.

    Non possono essere trattate con il pugno di ferro perché se si stancano e rinunciano effettivamente e definitivamente al servizio, salta il tempo pieno, con tutte le inevitabili conseguenze. Allora bisogna immediatamente cambiare registro. Il sindaco che finora ha affrontato pubblicamente la discussione solo su iniziativa di Altrabenevento, deve convocare una conferenza stampa e accompagnato dalla nutrizionista e dal legale della Quadrelle 2001, spiegare, carte alla mano, come mai il pasto che l’anno scorso costava 4,30 euro, adesso costa € 2,89.

    Come mai la Quadrelle 2001 ad ottobre per lo stesso pasto, riteneva che il costo non poteva essere inferiore a 4,79 centesimi e ora lo ha ribassato di quasi due euro? La spesa per i lavori a suo carico per il centro di cottura, incideva solo per 77 centesimi a pasto, come ha fatto a ridurre a € 2,89? Fino a quando questo non sarà fatto, non sarà certamente la guerra dei numeri a ridare credibilità al servizio”.

     

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