CRONACA
Alluvione, viaggio nel vivaio che non c’è più. La titolare: “Vogliamo ripartire per non licenziare i nostri dipendenti”
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GUARDA VIDEO Circa 650 mila euro di danni, 250 mila piantine ornamentali, pronte per la vendita e completamente spazzate via, lontano chilometri di distanza: sono i numeri che raccontano il dramma ancora vivo a circa due mesi dall’alluvione del 15 e 19 ottobre scorso che ha colpito il vivaio Verlingieri situato nella zona alta di Ponte Valentino tra i comuni di Benevento e quello di Paduli.
Qui il fiume Tammaro in quelle ore catastrofiche è venuto giù con tutta la sua furia, coprendo per circa un metro con acqua e fango quello che la signora Maria Teresa De Gennaro e suo marito Pierantonio, dopo la laurea in biologia e agronomia, hanno creato 25 anni fa quando dal lavoro della terra si scappava, realizzando con passione e onestà un sogno di famiglia e dando occupazione a diverse persone.
Percorrendo la strada che porta al vivaio aperto, dove vengono trasferite le piantine moltiplicate e riprodotte nelle serre, è facilmente percepibile il disastro avvenuto in quelle notti: le querce sradicate in territori lontani e trasportate fin qui sono ancora distese su quello che resta del vivaio, dove visibili sono ancora alcuni vasi con piante rovesciati, mezzi agricoli completamente divelti, tubature di irrigazione sposate di metri e i crisantemi che non sono più vendibili.
A circa 60 giorni dall’evento alluvionale è ancora forte il dolore che gli occhi di Maria Teresa che trattiene a fatica le lacrime trasmettono: “Non è solo un progetto di vita personale andato in frantumi – ci dice – ma anche quello di altre sei persone che lavorano da anni in questo impianto vivaistico.”
L’auspicio dei titolari del vivaio è che le istituzioni non dimentichino questo angolo di Ponte Valentino e che possano accogliere la loro richiesta di aiuto soprattutto per far continuare a lavorare i propri dipendenti.
Le dichiarazioni nel servizio video