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Donne e work-life balance, Bosco (Uil): “Migliori condizioni aumentano la qualità del lavoro”

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Giovedì scorso, presso la sala consiliare del Comune di Sant’Angelo a Cupolo, si è tenuto il convegno dal tema: “Donne e work-life balance: conciliare la vita lavorativa e familiare per il benessere psicofisico”, manifestazione inserita nella settimana per il benessere psicologico in Campania.
Dopo i saluti del sindaco di Sant’Angelo a Cupolo Fabrizio D’Orta, dell’assessore alla cultura Paola Genito e del consigliere comunale, nonché medico di base, Michele Barricella, che hanno incentrato i loro interventi sulla necessità di mettere in campo “strategie organizzative che rispettino e integrino le imprescindibili esigenze di conciliazione tra lavoro e vita privata con quelle di benessere lavorativo, che di certo rappresentano una leva strategica per il lavoro sostenibile”, è intervenuta Maura Luciano, psicologa e psicoterapeuta.
La Luciano ha rimarcato il fatto che il “work-life balance rappresenta una linea di ricerca che studia, evidenzia e propone alle organizzazioni soluzioni e strumenti per la conciliazione del tempo di vita familiare e lavorativa per favorire il benessere degli individui. Questa tipologia d’interventi non è esclusivamente rivolta al genere femminile, ma comprende delle pratiche che possono aiutare ogni lavoratore – indipendentemente da sesso, età, razza – a trovare un proprio personale equilibrio fra le diverse sfere dell’esistenza. Bisogna ricordare che il ben-essere non è soltanto riconducibile alla dimensione materiale o economica (stipendi, benefit) ma anche a quella relazionale, ovvero al clima organizzativo in cui ogni giorno operiamo”.
E’ stato poi il turno di Fioravante Bosco (Uil Av/Bn), il quale ha voluto ricordare come il “miglioramento delle condizioni lavorative aumentano la qualità della vita di relazione all’interno e all’esterno dell’azienda. Anzi, l’adattamento del lavoro alle esigenze del lavoratore possono senz’altro incidere positivamente sul bilanciamento dei tempi vita-lavoro. Per cui creare asili nido, istituire la banca delle ore, l’orario flessibile o la figura del maggiordomo aziendale porta dei vantaggi notevoli per le donne e per i lavoratori over 45”.
Bosco ha ricordato, poi, che “proprio a Sant’Angelo a Cupolo, una ventina di anni fa, sbloccò una vertenza che si trascinava da mesi col sindaco dell’epoca Michele Vicere’ per il mancato riconoscimento dei giusti inquadramenti dei lavoratori comunali. Quell’intervento servì a mettere in piedi una serie di concorsi interni che riqualificarono il personale, rasserenando il clima infuocato che si era determinato. Tanto a dimostrazione che, molte volte, basta poco per rendere più vivibili le condizioni di lavoro nell’azienda”.
Infine, vi sono stati gli interventi di Lorenza Cavuoto Rimeto, operatrice dell’Ital/Uil di Benevento, che si è soffermata sul ruolo positivo che svolge il Patronato per i lavoratori e i cittadini che hanno bisogno di servizi sempre più qualificati, e di Mariapia Varriale, docente e responsabile del Centro di ascolto della Uil contro tutte le violenze, che si è detta convinta che “molte volte sono proprio le donne che si abbattono senza motivo prima di provare a risolvere con la propria determinazione il problema che più le affliggono”.